Sembra che il governo Renzi si sia deciso ad intervenire per cercare di dare flessibilità al nostro sistema previdenziale attraverso un intervento che possa cambiare radicalmente la struttura pensionistica, soprattutto per cercare di aiutare tante persone che vivono situazioni di estrema difficoltà. Parliamo di casi relativi agli esodati, ai quota 96 del comparto scuola, al regime sperimentale Opzione donna con metodo contributivo. Il governo Renzi sembra essere intenzionato ad occuparsi di loro già nella prossima Legge di Stabilità.

Diverse proposte allo studio del governo Renzi: Quota 97 e Quota 41 le più probabili

Molte sono le proposte che sono allo studio dei tecnici del ministero dell'Economia, in coordinamento con quelli dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). La proposta che trova più riscontri è la cosiddetta Quota 97 con il raggiungimento dei requisiti a 62 anni con 35 di contributi ed una penalizzazione che, nella peggiore delle ipotesi, raggiungerebbe l'8 percento. Sembra essere stata abbandonata del tutto l'ipotesi Quota 100, cioè la somma tra età a 60 anni e 40 anni di contributi, perché troppo costosa per le casse dello Stato.

I tecnici economici stanno valutando l'impatto sulla spesa pubblica con il sistema Quota 41

Altra questione da affrontare quella dei lavoratori precoci, cioè quelle persone che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni, e che potrebbero usufruire del trattamento pensionistico al raggiungimento dei 41 anni di versamenti contributivi.

Non è affatto d'accordo su questa ipotesi Tito Boeri, presidente dell'Inps, il quale, invece, vorrebbe applicare lo stesso sistema di calcolo previsto per la cosiddetta Opzione Donna. La situazione, purtroppo, sembra essere ancora un po' confusa anche perché l'Esecutivo sta aspettando che l'Unione Europea esprima, ufficialmente, il proprio pensiero su questo importante tema della riforma previdenziale italiana.

Vi terremo aggiornati su qualsiasi altra informazione utile sulle modifiche che, probabilmente, saranno apportate alla legge Fornero.