In merito al dibattito sulla riforma del sistema previdenziale italiano, arrivano in queste ore le dichiarazioni di Tiziano Treu, ex-ministro del Lavoro, il quale mette in evidenza che la pensione anticipata e la staffetta generazionale possono essere messi in pratica solamente nel caso in cui 'siano introdotte in politiche del lavoro attive. Il sistema previdenziale, solamente se si poggia su buone politiche del lavoro, può diventare equo e sostenibile'. Treu non è affatto d'accordo con le proposte che sono state evidenziate da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, come quella della cosiddetta Quota 100 che, in caso di applicazione, sarebbe troppo costosa per le casse dello Stato.

L'idea che piace a Treu, secondo quanto riportato dal sito internet urbanpost.it, è quella di applicare la conosciuta Opzione Donna a tutti i lavoratori per consentire il pensionamento anticipato con il conteggio dell'assegno pensionistico basato sul metodo contributivo.

Il sistema francese prevede una decurtazione dell'assegno pensionistico pari al 5-6 percento annuo

L'ex-ministro del Lavoro è, invece, d'accordo con la proposte portate avanti da Tito Boeri, presidente dell'Inps con queste parole: 'La flessibilità deve essere applicata solamente con un taglio dell'assegno pensionistico. Se un lavoratore lascia il lavoro prima del raggiungimento dei requisiti prenderà la pensione per più anni, quindi è giusto che prenda di meno'. Treu fa anche un esempio su quello che avviene nel sistema previdenziale francese: l'uscita anticipata è assoggettata ad una decurtazione dell'assegno pari al 5/6 percento all'anno, cioè tre volte di più di quanto è stato proposto da Cesare Damiano, con il 2 percento annuo.

Treu è favorevole al ricalcolo contributivo della pensione attraverso il sistema Opzione Donna

Così Treu ribadisce la validità della proposta di allargare l'Opzione Donna a tutti i lavoratori con il ricalcolo contributivo della pensione, così come è stato fatto per le donne in questi ultimi anni: 'Bisogna discutere della possibilità di estendere questa opzione a tutte le categorie di lavoratori'. Infine, lo stesso Treu è favorevole anche al cosiddetto 'prestito pensionistico' con il quale il lavoratore potrebbe anticipare la pensione, con due o tre anni di anticipo rispetto ai normali requisiti, attraverso un prestito che il lavoratore restituirebbe, a piccole rate, al momento del percepimento dell'assegno pensionistico.