L'esecutivo guidato da Renzi, che oltre all'incarico di premier continua a mantenere anche il ruolo di segretario del Partito democratico, in tema di riforma pensioni 2015 conferma l'impegno per l'inserimento, già entro quest'anno, di nuovi meccanismi per consentire prepensionamenti in anticipo rispetto alle regole attuali della legge Fornero, che oltre ad innalzare significativamente l'età pensionabile ha introdotto nuove penalizzazioni sulla pensione anticipata.
Riforma delle pensioni del Governo Renzi, sì alla pensione anticipata: nuovo intervento di Poletti
I provvedimenti del Governo Renzi in materia di riforma pensioni, così come ha assicurato ieri ancora una volta il ministro del Lavoro, dovrebbero essere inseriti nella legge di Stabilità 2016. Lo ha ribadito ieri il ministro Giuliano Poletti a margine della celebrazione della Giornate del lavoro ieri nel capoluogo toscano. Il responsabile del Welfare ha spiegato però che questa operazione sarà fatta "con un unico vincolo", perché "non vogliamo produrre - ha puntualizzato ieri Poletti a Firenze - altro debito". Altri debiti che si scaricherebbero sulle generazioni future. "Il danno in questo senso - ha ripetuto il ministro del Lavoro riferendosi ali giovani fortemente penalizzati dalla legge Fornero - è già stato fatto in passato".
Flessibilità per la pensione anticipata, Damiano: la questione è diventata centrale
Subito dopo le nuove dichiarazioni del ministro Poletti è arrivato il nuovo intervento del presidente della commissione Lavoro della Camera che ha ricordato di aver depositato ormai da tempo un disegno di legge che permetterebbe ai lavoratori - sia agli uomini che alle donne, sia ai lavori pubblici che privati e autonomi di poter avere accesso alla pensione anticipata a partire da 62 anni con penalità decrescenti massime dell'8% sul trattamento previdenziale ma con 35 anni di contributi pensionistici già versati.
L'esponente della minoranza Pd, al di là delle proposte che ancora si devono definire nel dettagli e sulle quali si deve poi comunque trovare un accordo se si vuole fare una riforma pensioni condivisa, esprime soddisfazione del fatto che l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità in uscita per garantire a tutti la possibilità di accedere alla pensione anticipata, "sta diventando centrale", ha sottolineato Cesare Damiano.
Decreto del Cdm sulla reindicizzazione degli assegni previdenziali in votazione a Montecitorio
Non solo le nuove forme di prepensionamento, anche la reindicizzazione dei trattamenti previdenziali sta creando polemiche e scontri tra maggioranza e opposizione, ma anche divisioni in seno alla stessa maggioranza. Infatti, mentre continua senza sosta il dibattito sulla riforma pensioni con all'ordine del giorno la flessibilità in uscita dal lavoro, andrà in votazione martedì 16 giugno in commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, dopo il termine del dibattito parlamentare e la discussione delle proposte di modifica presentate dai gruppi parlamentari e contenute in quasi cento emendamenti, il dl approvato nelle scorso settimana dal Cdm che contempla nuove misure emergenziali in materia di trattamenti previdenziali, Tfr e ammortizzatori sociali.
Come si ricorderà, il decreto è sostanzialmente abbinato al verdetto della Corte costituzionale, che con la sentenza numero 70 del 2015 ha di fatto imposto l'adeguamento delle pensioni al costo della vita che era stato bloccato con il decreto Salva Italia che "integrò" in alcuni punti la legge Fornero.