Sembra ormai una telenovela, anche se prima o poi dovrà essere scritto il finale della riforma Pensioni su cui sta lavorando il Governo Renzi tra annunci e smentite, novità e polemiche, fughe in avanti e clamorosi dietrofront sulle diverse proposte per la flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata, il vero nodo da sciogliere per sanare quelle che sono ritenute le ingiustizie della legge Fornero, prima fra tutte l'innalzamento dell'età pensionabile oltre che pesanti penalità sui prepensionamenti. Nuovi provvedimenti sono attesi con la legge di Stabilità 2016, dopo i mancati interventi proposti ma bocciati nel quadro della legge di Stabilità 2015 a partire dalla risoluzione per il pensionamento degli insegnanti della cosiddetta Quota 96 scuola all'aumento delle pensioni minime a 700 euro al mese fino ai tagli alle pensioni d'oro così come avevano proposto i parlamentari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.

Riforma pensioni, ultime novità, Poletti: interverremo senza scaricare costi sui giovani

A confermare oggi interventi tra settembre e novembre in materia previdenziale il ministro del Lavoro che ha parlato di nuove modalità di accesso più flessibili al prepensionamento ma che non penalizzino i giovani già molto penalizzati dalla legge Fornero che bloccando l'uscita dal lavoro dei sessantenni ha praticamente chiuso l'ingresso nel mondo del lavoro ai giovani. La riforma pensioni può rivelarsi cruciale per la tenuta della maggioranza del Governo Renzi e anche per la tenuta del Partito democratico. La minoranza dem si fa sentire di nuovo dopo le ultime dichiarazioni di Poletti. "Il tema della flessibilità del sistema pensionistico da noi sollevato - ha sottolineato in una nota il presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati - sta diventando centrale nel dibattito politico".

Cesare Damiano, continuando la polemica con il presidente dell'Inps Tito Boeri, e temendo comunque che la riforma pensioni possa andare nella direzione proposta dall'economista bocconiano, rilancia la proposta della minoranza del Pd sull'accesso al sistema pensionistico.

Flessibilità per la pensione anticipata a 62 anni, la minoranza Pd in pressing sul Governo

"Abbiamo presentato - ha sottolineato l'ex sindacalista della Cgil - anche un ddl che consentirebbe di andare in pensione a partire dai 62 anni d'età, purché - ha spiegato Damiano rilanciando sostanzialmente la proposta già 'bocciata' da Boeri in quanto, a suo dire, molto costosa - si siano maturati 35 anni di contributi e si accetti una penalizzazione massima dell'8 %".

Non un ddl che guarda solo al presente ma proiettato al futuro e che non pensa solo agli attuali over 60, ha spiegato il presidente della commissione Lavoro, ma punta anche a non creare nuovi poveri nei prossimi anni. E considerando che nelle fabbriche, ma anche nelle imprese edili, per fare alcuni esempi, non possono restare a lavorare i settantenni l'introduzione di nuove forme di pensione anticipata darà una spinta anche per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.