L'idea di tagliare ancora le Pensioni agendo sulle anticipate è sciocca, perché " è il genere di richiesta che si fa quando non si vuole raggiungere un accordo": si tratta dell'opinione del Ministro delle Finanze ellenico Varoufakis, durante un'intervista rilasciata per la Bbc. Risulta invece più diplomatico, ma di simile sostanza, il commento espresso dal Premier Greco. "Le trattative con i creditori, da un punto di vista tecnico, sono concluse. I negoziati proseguiranno a livello politico. Atene punta ad un avanzato primario più basso e alla ristrutturazione del debito" ha spiegato Alexis Tsipras.
Ciò che appare chiaro è che difficilmente un compromesso potrà essere trovato sul tema di nuovi tagli nel settore della previdenza, visto che di fatto la questione ha ormai assunto una connotazione politica ed un passo falso in tal senso rischia di creare una vera e propria resa dei conti all'interno del partito Syriza. Nel frattempo il braccio di ferro ha già creato la prima defezione illustre, con i negoziatori del Fondo monetario internazionale che hanno deciso di abbandonare il tavolo di discussione lo scorso venerdì pomeriggio, ritenendo che "permangono delle distanze su molti aspetti chiave e non c'è stato alcun progresso per chiuderle".
Caso pensioni in Grecia, per FMI media al livello della Germania; ma Tsipras corregge i dati e apre ad un accordo
Stante la situazione, resta molto difficile dire come potrebbe andare a finire: la tensione è molto elevata perché il rischio di un default sul debito e di un conseguente Grexit (cioè della fuoriuscita del Paese dall'Unione Europea) appare sempre più concreto, man mano che si avvicina la fine del mese di giugno.
I creditori internazionali puntano il dito contro le pretese irrealistiche della controparte, specificando come "in Grecia pensioni e salari rappresentano il 18% della spesa primaria. La pensione media è allo stesso livello che in Germania, ma si va in pensione sei anni prima e il Pil procapite è la metà di quello tedesco" ribadisce l'FMI.
Tutto ciò mentre il Presidente della Commissione UE Jean Claude Juncker lancia il monito definitivo: "un'uscita della Grecia sarebbe devastante" e la Germania, secondo quanto riportato dalla Bild, si starebbe preparando alla possibilità di un fallimento delle trattative. L'unico dato sicuro al momento è che l'incertezza resta massima, così come certificato dai continui cambi di direzione (al ribasso e al rialzo) registrati dai principali indici di borsa europei all'arrivo di ogni nuova dichiarazione sulla vicenda.
Per capire come andrà davvero a finire, non resta che attendere quello che succederà nei prossimi giorni.
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