Proposte, interventi e audizioni che continuano a provocare aspre polemiche e scontri sulla riforma pensioni con la quale deve fare i conti l'esecutivo diretto dal primo ministro Matteo Renzi. Nuovo scontro tra il presidente dell'Inps e il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati. Da una parte Tito Boeri che oggi in audizione a Montecitorio ha praticamente bocciato il ddl per la pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi pensionistici e il 2% di penalità all'anno sugli assegni previdenziali a prima firma di del parlamentare della minoranza del Pd Cesare Damiano.

Riforma pensioni 2015, flessibilità e costi: scontro Boeri e Damiano

Subito dopo l'audizione in commissione, dove Boeri ha illustrato i costi delle diverse proposte per la flessibilità in uscita verso i prepensionamenti circolate in questi mesi e in questi giorni, arriva la netta presa di posizione di Damiano. "Noi trattiamo con il Governo - ha sottolineato l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi - e aspettiamo una proposta". Nessuna proposta ufficiale da parte del Governo Renzi fino ad ora, solo annunci e promesse che dovranno concretizzarsi nella Legge di Stabilità passando attraverso la "proposta organica" che sta predisponendo il presidente Inps che però, nelle sue diverse formulazioni, non sembra trovare d'accordo né partiti né sindacati.

Le ultime dichiarazioni, che hanno fatto infuriare il dibattito, sono quelle che bocciano oltre al ddl Damiano anche la ipotetica soluzione della pensione anticipata com Quota 100 in quanto troppo costose: la prima costerebbe più di 8 miliardi, la secondo più di 12. Per questo motivo i prepensionamenti prospettati da Boeri sono quelli che non prevedono una nuova legge ma accordi fra aziende e lavoratori.

Pensione anticipata e lavoro ai giovani, le proposte della minoranza Pd

Ma la minoranza del Pd non ci sta e attraverso Damiano fa sapere con non si deve puntare soltanto a fare "una manovra di politica economica" ma soprattutto un'operazione "di politica sociale". Secondo Damiano una nuova legge sulla flessibilità in uscita, senza smantellare la legge Fornero, sarebbe sostenibile per le casso dello Stato e creerebbe le condizioni per favorire un ricambio generazionale nelle aziende creando nuove opportunità di lavoro per i giovani. Inoltre, per il presidente della commissione Lavoro, la sua proposta per la flessibilità potrebbe anche "produrre risparmi - ha sottolineato - su altri fronti previdenziali".