Le ultime notizie sui passaggi parlamentari della riforma scuola Renzi danno indicazioni molto chiare: anche il "dissidente" Cesare Damiano, impegnato soprattutto sul fronte della riforma delle pensioni, ha dichiarato che il PD voterà in maniera unitaria alla Camera il ddl sulla "Buona Scuola". Non che il mondo della scuola sperasse realmente in un inciampo della riforma, ma è chiaro come Matteo Renzi abbia ben serrato i ranghi del partito sulla questione. Una questione, però, risulta essere particolarmente complessa, quella del sistema delle supplenze.
Il premier aveva parlato in passato di quello che era il male maggiore della scuola e di chi ci lavora: la supplentite, la volontà di mantenere in piedi un sistema che deve essere superato. È questo il caso del comma 68bis che sembra indicare la fine del sistema delle supplenze così come lo abbiamo conosciuto.
Ultime notizie riforma scuola Renzi e ddl "Buona Scuola"
Volendo continuare con i giochi di parole, bisogna sottolineare come un po' di supplentite sia necessaria al funzionamento dell'istituzione scolastica anche con la riforma scuola Renzi. Per quanto riguarda l'anno scolastico 2015/2016 le supplenze esisteranno ancora e potranno essere stipulati contratti in quel senso, anche e soprattutto perché le GaE non saranno svuotate dal piano assunzioni messo in campo dal governo.
I contratti a tempo determinato per l'anno prossimo dovrebbero essere circa 10.000, ma non è ancora chiaro a chi saranno destinati. Insomma, i docenti delle Graduatorie d'istituto, gli oramai famosi abilitati tramite TFA e PAS, possono ancora sperare di lavorare oppure no? La risposta non è ancora chiara, anche se tende al "no": l'anno scolastico 2015/2016 è, comunque, immerso ancora nella confusione.
A partire, però, dall'anno scolastico 2016/2017, quando la riforma scuola Renzi entrerà pienamente in vigore in tutti i suoi aspetti, dovrebbe cambiare completamente il sistema delle supplenze. Il comma 68bis prevede l'istituzione di un contingente di posti (che non farà parte del cosiddetto organico funzionale) e che potrà essere utilizzato per necessità che siano previste e disciplinate dalla normativa.
Ma chi entrerà a far parte di questo "nuovo" contingente? Sia docenti inseriti in graduatorie di personale che aspirino a contratti a tempo determinato sia docenti con contratto a tempo indeterminato con provvedimenti connessi soltanto ad un anno scolastico. È chiaro come si attendano chiarimenti anche su questo punto, perché la confusione regna sovrana: è evidente, comunque, quale sia la linea, limitare le supplenze (i tagli di cui parlavano i sindacati) ed utilizzare i docenti già a contratto per le coperture. Il destino per gli abilitati TFA e PAS è soltanto quello del concorso scuola 2015-2016: qualora non lo si dovesse passare, la situazione per una generazione di 40enni diventerebbe veramente insostenibile.
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