Il rinvio era nell'aria e lo stesso Matteo Renzi lo aveva lasciato intendere. Del resto, la Buona Scuola non si stava combattendo solo nell'ambito di una semplice riforma di un ramo della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto sul piano politico.
Il Presidente del Consiglio è arrivato a questa decisione definitiva negli ultimi due giorni, quando si è reso conto che la sua riforma sarebbe rimbalzata contro un muro.
DDL Buona Scuola: Renzi e il 'muro' in Senato
In commissione Istruzione al Senato, non esisteva alcuna possibilità di far passare i provvedimenti più critici: 14 voti per l'opposizione contro i dodici della maggioranza. Questo perché Walter Tocci e Corradino Mineo, i due senatori del Partito Democratico di radice comunista non si sono fatti imbambolare dall'estremo tentativo di mediazione operato dall'onorevole Francesca Puglisi. Anche il senatore a vita Carlo Rubbia aveva già sottolineato tutto il proprio scetticismo sui contenuti della riforma. C'è chi aveva persino suggerito a Renzi di sostituire Tocci e Mineo ma il premier ha bocciato questa proposta, affermando che la scuola non si può paragonare alla legge elettorale, all'Italicum, perchè, in questo caso, 'occorre ritrovare il consenso nel Paese'.
Renzi non aveva fatto i conti con la protesta del 5 maggio, con gli scioperi della fame, con il blocco degli scrutini, con i flash mob 'Noi non votiamo Pd', con la sconfitta elettorale su cui la scuola ha influito non poco. A Genova, l'aveva detto 'Ho fatto un capolavoro, mi sono messo tutti contro' e così è stato.
Riforma Buona Scuola: a settembre 'solita minestra'?
Questa mattina, il presidente della commissione Marcucci (Pd) e i democratici del governo chiederanno a Tocci e a Mineo di ritirare gli emendamenti contro: 'Se accetteranno, avremo ancora tempo per le assunzioni, possiamo votare a tempo di record'.
Soluzione che, però, a questo punto, è praticamente da escludere visto che il senatore Miguel Gotor ha già espresso la sua sentenza: 'Sì alla pausa di riflessione, le assunzioni possono andare avanti per decreto'.
Se ne riparlerà, dunque, a inizio luglio, puntando alla ripresentazione della legge a settembre. C'è chi parla di modifiche ma l'impressione è che non ci sia spazio per le illusioni perchè la 'minestra sarà sempre la stessa, riscaldata': autonomia delle scuole, premio del merito e valutazione dei docenti'.
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