Non ci sarà nessun decreto per le assunzioni degli insegnanti, il premier conferma la linea rimangiandosi le promesse di qualche mese fa: sulla riforma della Scuola "deciderà il Parlamento". E' questa la "linea dura" confermata oggi da Matteo Renzi che vuole chiamare deputati e senatori alle loro responsabilità sollecitando un iter parlamentare decisamente più veloce del ddl Buona Scuola. Ma del pacchetto completo: prendere o lasciare è il leit motiv del presidente del Consiglio e segretario del Pd.

Assunzioni insegnanti, Renzi: o passa la riforma della scuola o lavoro solo per 20mila precari

"Se la riforma passa - avverte con tono categorico il premier - ci saranno 100mila assunzioni. Se la riforma non passa o non passa in tempo - è il ragionamento che chiama in cause eventuali colpe per i ritardi delle Camere e dell'ostruzionismo dell'opposizione - le assunzioni saranno quelle del turn over". Assunzioni che dunque sarebbero drasticamente ridimensionate, non più 100mila ma si potrebbero assumere solo "20-22mila persone", ha spiegato oggi Renzi in un incontro sull'ambiente a Montecitorio. Ancora "prematuro" parlare al momento di questione di fiducia ha detto ieri il ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi e lo stesso ribadisce oggi il ministro dell'Istruzione università e ricerca Stefania Giannini.

"La fiducia - ha detto la responsabile del Miur - dipenderà dalle risposte delle opposizioni rispetto al ritiro dei tanti emendamenti". Ma la fiducia non viene comunque esclusa visto che è uno degli "strumenti tecnici" necessari a far passare con più facilità, rapidità e "sicurezza" i provvedimenti dell'esecutivo.

Ddl Buona scuola, le critiche di Forza Italia, Brunetta: 'E' tutto un imbroglio, assunzioni clientaleri'

Pioggia di critiche dalle opposizioni e dai sindacati in continua mobilitizione. "La riforma della scuola - ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera - è un imbroglio. Mette insieme assunzioni più o meno clientelari - ha aggiunto Renato Brunetta - con finte razionalizzazioni che nessuno vuole, spacciate per merito".

Immediata la replica del Pd: "Con Brunetta al governo - ha replicato su su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione -, i tagli alla scuola furono di 8miliardi con 100mila cattedre in meno. Il ddl del governo Renzi - ha sottolineato il parlamentare dem - investe 3miliardi ed assume 100mila nuovi docenti".