All'indomani della presentazione alla Camera del pacchetto di proposte da parte di Tito Boeri, presidente Inps, continua il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale italiano. Durante la mattinata di ieri, l'economista dell'Istituto di Previdenza più importante in Italia, ha tracciato le linee guida con le quali dovrebbe avvenire la riforma del sistema previdenziale provocando anche diverse critiche provenienti da più parti politiche.

Boeri ha anche attaccato la Banca Centrale Europea

Boeri, durante l'incontro di ieri, ha portato un vero e proprio attacco frontale nei confronti della Banca Centrale Europea che, già da parecchio tempo, non permette di modificare le norme pensionistiche con sistemi flessibili che, in qualche modo, peserebbero sulle casse dello Stato.

Per questo motivo, il numero uno Inps ha dichiarato l'impossibilità ad approvare quei sistemi flessibili a causa della mancanza di risorse economiche disponibili, secondo quanto specificato sul sito internet pensionioggi.it.

Le proposte Quota 97 e Quota 100 devono essere abbandonate perché troppo costose

Le proposte volte ad abbassare l'età pensionabile, depositate in Parlamento, almeno per il momento devono essere abbandonate. Il piano Damiano-Baretta, con l'uscita anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi con penalità (Quota 97) e il sistema Quota 100, non troveranno spazio nei prossimi mesi dato che costerebbero troppo, con una spesa, rispettivamente, di 8,5 e 10,6 miliardi di euro.

Boeri, durante l'audizione di ieri, ha anche criticato le agevolazioni ancora ad appannaggio dei politici, dai privilegi di cui godono ai vitalizi che creano quelle forti diseguaglianze con gli altri trattamenti previdenziali. Nelle norme presentate, infatti, hanno trovato spazio anche quelle misure volte a modificare o addirittura eliminare i vitalizi stessi.

Previsto anche un prelievo di solidarietà per le pensioni più alte

Boeri, nel suo intervento, ha posto l'accento sul fatto che i politici attuali non sono stati in grado di mettere in pratica tutte le riforme che erano state annunciate precedentemente. Egli ha continuato sottolineando la necessità di pervenire ad un prelievo di solidarietà da applicare alle Pensioni più alte allo scopo di rinsaldare l'economia dello Stato per poter intervenire su altre riforme previdenziali come, ad esempio, con l'assegno universale per le persone over 55 che vivono in una situazione di disagio economico.