La storia ormai è arcinota e riguarda le Pensioni ferme da anni a causa del mancato adeguamento all’inflazione per via del blocco della perequazione del Decreto “Salva Italia” e della Legge Fornero. I rimborsi di agosto sono ormai alle porte. Infatti il 3 agosto tutti i pensionati a cui la pensione era rimasta ferma e non si era adeguata al rincaro del costo della vita, insieme al rateo di pensione di agosto troveranno anche il rimborso una tantum previsto da Renzi dopo la sentenza della Consulta. Il giorno giusto è il 3 agosto e non il giorno 1 perché questo cade in concomitanza con il week end.

Cosa troveranno i pensionati alla cassa?

Il momento della verità è finalmente arrivato, dopo atti parlamentari, circolari Inps, annunci e molto altro, 3,7 milioni di pensionati riceveranno finalmente quello che il Governo ha stabilito di rimborsare. l’Inps metterà in pagamento gli arretrati che coprono parzialmente ciò che la Fornero gli ha tolto e provvederà ad adeguare, in misura ancora più parziale, l’importo mensile della pensione. Naturalmente è previsto un ulteriore ritocco in aumento a partire dal 1° gennaio 2016 poiché le pensioni sono di fatto state sbloccate.

Quali importi verranno accreditati con la pensione?

Il decreto è rimasto invariato quindi prevede il parziale rimborso della mancata perequazione delle pensioni oltre 3 volte il minimo e fino a 6 volte il minimo.

Pensioni più cospicue di queste ultime non riceveranno alcun rimborso. I rimborsi saranno per scaglioni in base all’ammontare delle pensioni. Bisogna ricordare a che a pensioni ci riferiamo quando si parla di importi riferiti al minimo. In soldoni, una pensione tra 3 e 4 volte il minimo è quella di importo lordo tra i 1.500 ed i 1.800 euro al mese.

Tra i 1.900 ed i 2.300 si parla di pensioni tra le 4 e le 5 volte il minimo. Sono pari a 6 volte il minimo le pensioni tra i 2.400 euro ed i 2.800 euro.

Verrà rimborsato il 40% alle pensioni tra 3 e 4 volte il minimo, il 20% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo ed il 10% per quelle fino a 6 volte. Questo per i primi due anni di blocco, il 2012 ed il 2013.

Per gli anni 2014 e 2015 il rimborso sarà del 20% per tutti. In base al messaggio INPS 4993/2015, se prendiamo in considerazione la prima fascia, quella delle pensioni tra 1.500 e 1.800 euro, cioè tra 3 e 4 volte il minimo, per l’anno 2012 si recupererà 16,20 euro al mese, per il 2013 34,40 euro al mese, per il 2014 6,92 euro al mese e per il 2015 6,93 euro al mese. Ne viene fuori che l’una tantum sarà pari a circa 800 euro per questa prima fascia, 530 per la seconda e 330 per la terza. Naturalmente si tratta di importi lordi a cui verrà applicata la tassazione ordinaria per il 2014 e 2015 e quella separata per il 2012 e 2013.

Quali aumenti saranno erogati subito e quali dal 1° gennaio 2016?

Come per il rimborso, anche l’aumento previsto è scaglionato in misura proporzionale all’ammontare della pensione.

Ad agosto, per le pensioni del primo scaglione, tra 3 e 4 volte il minimo, si avranno scatti tra i 6,90 euro e gli 8,30 euro. Per il secondo scaglione tra 4,40 e 5,30 euro e per l’ultimo scaglione tra 2,75 e 3,21. Più cospicui gli aumenti previsti dal 1° gennaio 2016 che sono tra i 17 e 21 euro per la prima fascia, tra 11 e 13 per la seconda e tra 6 e 8 per la terza.