Le organizzazioni sindacali per quel che riguarda le Pensioni sono dalla parte della quota 100 senza penalizzazioni, unita all'uscita a 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica, da destinare ai lavoratori precoci. Altri punti nevralgici delle richieste delle tre sigle sindacali più rappresentative del mondo del lavoro, Cgil, Cisl e Uil, sono anche una rapida approvazione di una nuova misura che risolva in modo definitivo il problema degli esodati e un incremento del potere d'acquisto delle prestazioni più basse.

Il parere delle organizzazioni sindacali sulla flessibilità spiegato da Vera Lamonica della Cgil

A sintetizzare il punto di vista delle organizzazioni sindacali è Vera Lamonica, segretaria Confederale Cgil a margine della manifestazione tenutasi a Roma per protestare contro il decreto sulla rivalutazione delle pensioni. Occorre che si vari una norma che preveda che si possa uscire dal mondo produttivo almeno dai 62 anni e che non comporti penalizzazioni. Un occhio poi particolare viene rivolto alle pensioni dei lavoratori precoci per i quali la proposta Damiano di un'uscita con 41 anni di contributi senza penalizzazione, sarebbe il meglio. Su questi temi chiedono all'esecutivo un confronto nei prossimi giorni.

Il governo dovrà, sostiene sempre Vera Lamonica, confrontarsi con le organizzazioni sindacali sulle proposte che giacciono in Parlamento sulla questione previdenziale. Una di queste è quella sulla quota 100, presentata dal Partito Democratico e che riscuote i consensi non solo dei sindacati ma anche di buona parte dei partiti che sono insofferenti e mal digeriscono le rigide norme della legge Fornero, dalla Lega di Salvini a Sel, al M5s.

Sull'ipotesi di flessibilità studiata e prospettata da Boeri di concedere un anticipo dell'assegno al prezzo di un passaggio al sistema di calcolo contributivo, la segretaria confederale della Cgil Lamonica è molto categorica: il piano Boeri va rispedito al mittente perchè troppo penalizzante e per questo è inaccettabile per persone che hanno lavorato oltre 35 anni.

Cgil, Cisl e Uil attendono segnali positivi dal Governo e si augurano che l'esecutivo del premier Matteo Renzi vorrà presentare al più presto la sua proposta sulle correzioni da apportare al sistema previdenziale, per poterla inserire nella Legge di Stabilita 2016.

I sindacati insistono per un maggiore riguardo per le pensioni basse e per chi non arriva a fine mese

Altra questione per le organizzazioni sindacali non di poco conto né secondaria e diventata ormai una necessità, è quella relativa agli assegni più bassi e a quelli significativamente colpiti dall'inflazione e della mancata indicizzazione delle pensioni. Il decreto sul risarcimento delle pensioni bloccate non risolve il reale e più che mai sentito problema della drastica riduzione del potere d'acquisto, occorre pensare e concretizzare un sistema previdenziale più giusto, intervenendo sulle pensioni d'oro e sui vitalizi per restituire ossigeno alle quelle di chi non arriva veramente a fine mese.

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