Tito Boeri, presidente del più importante istituto di previdenza italiana, l'Inps, ha messo al corrente il governo Renzi di quali potrebbero essere le ipotesi di riforma più valide da applicare al sistema pensionistico italiano. All'incontro hanno partecipato Giuliano Poletti, ministro del welfare, e Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia. L'obiettivo è quello di rivedere il sistema previdenziale attuale attraverso una maggiore flessibilità in uscita, dopo la rigidità con cui fu elaborata la legge Fornero nel 2011, entrata poi in vigore l'anno successivo.

Boeri vorrebbe applicare un sistema con impatto economico nullo per lo Stato

Boeri vorrebbe arrivare all'applicazione di un sistema che consenta il pensionamento anticipato dove l'impatto economico sia praticamente nullo e dove il costo sia coperto direttamente dal sistema attuato. 'La flessibilità applicata dovrà avere un impatto neutro per contrastare le attuali situazioni economiche avverse', è quanto sottolineato dal numero uno dell'Inps. Per fare questo, Boeri ipotizza un sistema di uscita flessibile che prenda in considerazione il sistema contributivo da applicare a tutti i lavoratori.

Probabile l'applicazione di un sistema flessibile con calcolo contributivo

Si arriverà così all'applicazione di una norma secondo la quale i lavoratori possono scegliere se lasciare il lavoro prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione ma, in questo caso, dovranno accettare che gli assegni pensionistici  siano conteggiati con il sistema contributivo, circostanza che porterebbe ad una decurtazione di almeno il 20 percento dell'assegno previdenziale.

Se così fosse, si potrebbe lasciare il lavoro all'età di 57 anni (58 anni per i lavoratori autonomi), con 35 anni di versamenti contributivi. Da valutare, infine, la proposta di Boeri sul cosiddetto reddito minimo per gli over 55, una misura assistenziale per quelle persone che hanno perso il lavoro e che si trovano in una situazione di disagio economico. Soluzione che sarebbe finanziata da interventi di rivisitazione di alcune norme attuali che sono a beneficio di chi ha redditi più alti.