Le ultime notizie sulla riforma delle Pensioni 2015 vertono oggi sul progetto per la pensione anticipata presentato da Tito Boeri, presidente Inps, illustrato al governo Renzi in anteprima e che verrà poi reso noto alla Commissione Lavoro presieduta da Cesare Damiano. Come ormai risaputo, i progetti di riforma pensioni vertono su nuove forme di prepensionamento incentrate sulla flessibilità in uscita, così da smorzare le problematiche relative alla pensione dei lavoratori precoci e al prepensionamento in generale, moltiplicatesi con l'implementazione della Legge Fornero.
Ma ovviamente il tutto ruota sui costi per lo Stato, la tenuta dei conti pubblici e il bilancio dell'INPS, in particolar modo dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul blocco della rivalutazione delle pensioni per il biennio 2012/23, ritenuto illegittimo e che ha quindi costretto l'esecutivo a intervenire e a concedere rimborsi parziali ai pensionati. Illustriamo dunque i punti principali del piano di Tito Boeri sul prepensionamento con uscita anticipata e flessibile.
Ricalcolo col contributivo, ovvero pensione anticipata con penalizzazione (e non di poco)
Sono diversi gli elementi del progetto del presidente INPS per la riforma della pensione anticipata (continuiamo a usare questo termine perchè più familiare al grande pubblico, ma è ormai chiaro che la ex pensione di anzianità è stata ribattezzata appunto "flessibilità in uscita", "prepensionamento con uscita flessibile" e simili): per un impianto definitivo da proporre al Parlamento per l'approvazione sarà necessario che Boeri s'incontri e accordi coi ministri Poletti (Lavoro) e Padoan (Economia).
In ogni caso il cardine di tutto è la flessibilità in uscita con penalità, o meglio uscita anticipata con ricalcolo della pensione col contributivo. Eh sì, ci spiace dirlo perchè sembra proprio che il ricalcolo stia prendendo sempre più piede tra le varie ipotesi di riforma delle pensioni: d'altra parte se ci seguite saprete che già da tempo lo stiamo dicendo (cfr ad esempio l'articolo Ricalcolo col contributivo ipotesi preferita dal governo).
In sostanza sarà possibile la pensione anticipata con almeno 35 anni di contributi e con un'età minima compresa tra 57 e 62 anni (qualcosina in più per gli autonomi), e la penalità sarà appunto dovuta al ricalcolo della pensione col sistema contributivo per tutti quei lavoratori che sono nel regime misto retributivo-contributivo.
Dunque a quanto pare sarà una scelta degli interessati al prepensionamento, come già accade con l'Opzione Donna, a questo punto estesa anche agli uomini (e come sperano le interessate, anche prorogata: se la strada percorsa dal governo Renzi sarà questa, allora è alquanto probabile).
Un parziale ricalcolo della pensione col contributivo nel progetto di riforma proposto da Boeri dovrebbe anche riguardare i pensionati che, grazie al retributivo, prendono ora un assegno elevato e potrebbero subire una riduzione come "contributo di solidarietà".
Infatti, come affermato dal presidente dell'INPS, una riduzione delle pensioni calcolate col retributivo è inevitabile perchè se si decide di dare l'opportunità della pensione anticipata "le pensioni devono essere più basse (se no il maggiore costo) graverà sui giovani".
Infine, Boeri propone anche una sorta di prestito pensionistico per i lavoratori ultra 55enni che restano disoccupati a pochi anni dalla pensione e senza possibilità di trovare in tempi utili un nuovo impiego.
Insomma, purtroppo per i tanti lavoratori pensionandi in attesa di aggiornamenti, le notizie non sembrano affatto positive perchè è chiaro che nei palazzi romani ci si stia sempre più orientando a progetti che porteranno a importanti riduzioni, che forse toccheranno anche chi la pensione già la sta prendendo.