Il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, non poteva esimersi dal commentare quanto accaduto ieri, nell'aula della Camera con la risicatissima approvazione della riforma della Scuola. Il suo partito ha combattuto strenuamente a fianco del personale scolastico per impedire che il disegno di legge di Matteo Renzi diventasse legge ma, alla fine, con un minimo storico di 277 voti, la maggioranza è riuscita a portare a casa il provvedimento.
Attraverso le pagine del suo blog, il popolare comico genovese ha voluto rivolgere al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, otto simboliche domande (retoriche) che rappresentano altrettanti capi d'accusa indirizzati al numero uno del Miur.
Grillo afferma che, in quanto responsabile di questa riforma, il ministro Giannini deve essere in grado di dare queste risposte, in modo da giustificare, di fronte a tutti i cittadini, i motivi per i quali sono state effettuate queste scelte.
Beppe Grillo e #Gianninirispondi su precari e presidi-manager
L'invito, rivolto ai lettori attraverso lo speciale hashtag #Gianninirispondi, è quello di commentare queste domande e sollecitare una risposta che probabilmente non avremo mai. Grillo, innanzitutto, vorrebbe chiedere al ministro come mai, sulla riforma, non sono stati ascoltati i docenti, gli studenti e le loro famiglie che sulla scuola avrebbero avuto molte cose da dire.
La seconda domanda, invece, riguarda i docenti precari e ci si chiede come mai questa categoria di insegnanti sia stata presa in giro con la promessa di un contratto stabile, poi vanificata dopo le elezioni del mese di maggio.
Il terzo quesito riguarda, invece, la discussione della Buona Scuola in Parlamento, con Grillo che si chiede come mai questa non sia mai realmente avvenuta.
Alla quarta domanda, il leader M5S parla del preside-manager e del rischio clientelismo nella scelta dei docenti, chiedendosi quali benefici potranno trarre gli studenti da tutto questo.
Anche la domanda numero cinque ha come tema la chiamata diretta degli insegnanti e Grillo vorrebbe chiedere al ministro Giannini perchè fosse necessario calpestare la dignità professionale dei docenti, creando una distinzione tra professori di serie A e di serie B.
La settima domanda resta nel tema dei finanziamenti ma questa volta Grillo vorrebbe chiedere al ministro Giannini come mai non venga data la priorità alle scuole pubbliche anzichè dare maggiori risorse a quelle private, contravvenendo a quanto menzionato nell'articolo 33 della Costituzione dove si parla di diritti ad istituire scuole private ma senza oneri finanziari per lo Stato.
Infine, viene chiesto al Ministro dell'Istruzione quando e come si risolverà la questione legata al finto piano di stabilizzazione dei centomila precari, perchè, in realtà, più della metà di queste avranno solo decorrenza giuridica e quindi puramente 'virtuali' fino a quando non ci sarà il contratto effettivo e relativo stipendio.
Anche la domanda numero cinque ha come tema la chiamata diretta degli insegnanti e Grillo vorrebbe chiedere al ministro Giannini perchè fosse necessario calpestare la dignità professionale dei docenti, creando una distinzione tra professori di serie A e di serie B.
Scuola, Grillo: 'ministro Giannini, perchè avete privilegiato le scuole private?'
Il quesito numero sei, invece, ha come tema il finanziamento dei privati (il cosiddetto 'School Bonus') e ci si chiede se tutto questo non finirà per creare delle disuguaglianze e delle discriminazioni, aumentando ancora di più le differenze tra i vari istituti e andando contro soprattutto a dei principi fondamentali citati nella Costituzione.La settima domanda resta nel tema dei finanziamenti ma questa volta Grillo vorrebbe chiedere al ministro Giannini come mai non venga data la priorità alle scuole pubbliche anzichè dare maggiori risorse a quelle private, contravvenendo a quanto menzionato nell'articolo 33 della Costituzione dove si parla di diritti ad istituire scuole private ma senza oneri finanziari per lo Stato.
Infine, viene chiesto al Ministro dell'Istruzione quando e come si risolverà la questione legata al finto piano di stabilizzazione dei centomila precari, perchè, in realtà, più della metà di queste avranno solo decorrenza giuridica e quindi puramente 'virtuali' fino a quando non ci sarà il contratto effettivo e relativo stipendio.
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