Sono stati al centro della discussione della riforma Buona Scuola ma ora puntano i piedi. I dirigenti scolastici, ribattezzati 'presidi-manager o presidi-sceriffo' scarseggiano in tutta Italia: infatti, si calcola che il prossimo anno scolastico 2015/2016 il Miur dovrà affidarsi a oltre 1700 dirigenti 'reggenti', secondo la stima avanzata dall'Associazione Nazionale Presidi.
Il tutto per 'colpa' del concorso da oltre 2000 posti, annunciato alcuni mesi fa e che doveva essere bandito entro il mese di marzo, ma di cui non si sa più nulla.
Anno scolastico 2015/2016: allarme per carenza presidi
Facciamo il punto della situazione. Il prossimo 1° settembre, saranno 767 i dirigenti scolastici che termineranno il loro servizio, facendo diminuire il totale complessivo dei presidi a 6.896 unità.
Giorgio Rembado, presidente dell'ANP, nel corso di un'intervista rilasciata al noto quotidiano 'IlSole24Ore', ha parlato di allarme rosso in Lombardia e di situazione particolarmente delicata anche in Campania, dove l'USR ha bloccato l'assunzione di 206 dirigenti scolastici per controversie giudiziarie.
A settembre, comunque, le regioni che riscontreranno maggiori disagi rimarranno quello del Nord: oltre alla succitata Lombardia, infatti, la situazione non è certamente migliore in Piemonte.
'Solo quest'anno nella zona del torinese venti presidi sono andati in pensione' ha dichiarato al giornale 'La Stampa' Tommaso De Luca delle scuole autonome Asapi. 'Altro che presidi-sceriffo, qui siamo a mezzo servizio: di questo passo non riusciremo a dedicarci bene ad ogni istituto'.
Situazione analoga anche in Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, dove un dirigente reggente potrà ritrovarsi a gestire contemporaneamente anche quattro o cinque istituti, anche di gradi diversi.
Riforma scuola, Legge di Stabilità 2015 e i vicepresidi
Ad aggravare la situazione, la disposizione contenuta nella Legge di Stabilità 2015 che ha stabilito l'abolizione dell'esonero dall'insegnamento per i vicepresidi, disposizione presa proprio in ragione dell'introduzione dell'organico dell'autonomia inserita nella riforma Buona Scuola.
Il problema fondamentale è che l'organico funzionale diverrà operante solo a partire dall'anno scolastico 2016/2017 e quindi non possiamo che aspettarci nuovi ed ancor più pesanti disagi.