Il ddl Buona Scuola, che punta a riformare l'istruzione in Italia e prevede le assunzioni dei docenti precari, dopo l'approvazione da parte dell'aula del Senato, ha fatto il suo ritorno alla Camera. Ed è nell'aula di Montecitorio presieduta da Laura Boldrini che è atteso per martedì prossimo, 7 luglio,il voto finale perché la riforma scuola targata Renzi-Giannini diventi definitivamente una nuova legge dello Stato tra scontri, polemiche e proteste che arrivano da più parti e che sul fronte politico stanno lacerando anche il Pd.

Riforma scuola, martedì il voto finale

Non si placa la protesta degli insegnanti, che martedì, quando il ddl Buona Scuola va al voto alla Camera, scenderanno ancora una volta in piazza per protestare contro il Governo Renzi e la sua proposta di revisione del sistema scolastico. Associazioni e sindacati di categoria si sono dati appuntamento a piazza Montecitorio per ribadire il loro no alla riforma così com'è. Secondo i docenti nel ddl sono contenute diverse "norme incostituzionali". La riforma scuola arriva al voto finale dopo le alcuni cambiamenti effettuati con un maxi emendamento del governo che ha introdotto diverse novità rispetto alla versione originaria ma che non ha sanato polemiche e divisioni.

Assunzioni insegnanti, proteste e ricorsi

Tra le novità previste le assunzioni anche dei seimilaecinquecento docenti idonei al concorso del 2012 che sono stati inseriti nel piano straordinario di assunzioni degli insegnanti che per il 2015 e il 2016 prevede l'assunzione di oltre centomila precari. Fra le altre novità inserite nel maxi emendamento su cui l'esecutivo ha già posto la questione di fiducia la valutazione dei presidi triennale e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l'aggiunta di un membro esterno; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali agli istituti.

"La mobilitazione continua", hanno fatto sapere oggi Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. E oltre alle proteste di piazza che proseguono senza sosta, è battaglia anche tramite i tribunali sulle assunzioni. "La riforma scuola sta per essere approvata - ha dichiarato oggi in una nota il presidente dell'Anief - eppure nell'italica tradizione si inventano nuovi sistemi di reclutamento, forieri - ha avverte Marcello Pacifico - di contenzioso nei tribunali".