Il maxi piano di assunzioni previsto dalla riforma Buona Scuola (102.734 immissioni in ruolo) prevede che oltre la metà di questi posti vadano a costituire il cosiddetto potenziamento dell'organico, ovvero quelle che si possono ritenere le assunzioni straordinarie previste dal governo per dare uno 'scossone' al problema del precariato.

In realtà, a conti fatti, le ottimistiche previsioni di Renzi & Company si stanno rivelando completamente infondate se andiamo ad esaminare, dal punto di vista statistico, come verranno suddivise le nuove assunzioni tra i vari ordini scolastici.

Durante la fase zero e la fase A, sono state predisposte 47.476 immissioni in ruolo, di cui 36.627 riguardanti il turnover: tenendo presente che in queste due fasi sono state ancora applicate le 'vecchie regole', ovvero la selezione del 50% dei docenti dalle graduatorie di Merito dei concorsi e del 50% dalle GaE, possiamo affermare che l'organico di diritto verrà quasi completamente riempito.

Assunzioni docenti: chi verrà assunto e chi resterà fuori?

Facciamo due calcoli. Possiamo tranquillamente ipotizzare che tutti i docenti iscritti nella graduatoria del concorso 2012 procedano verso la loro stabilizzazione già nella fase 0 e/o nella fase A: l'ipotesi è più che probabile visto che saranno 14.461 i docenti (quelli inclusi nella graduatoria relativa al concorso Profumo) chiamati a coprire la metà dei posti, ovvero 23.738.

Ne consegue che i 55.258 posti che andranno a formare l'organico potenziato saranno 'pescati' esclusivamente dalle Graduatorie ad esaurimento anche se non mancheranno certamente le noti dolenti.

Infatti, ancora una volta, saranno gli educatori della scuola d'infanzia ad essere notevolmente penalizzati: a fronte di 31.200 unità iscritte nelle GaE, il piano assunzioni per l'anno scolastico 2015/2016 metterà a disposizione di questi insegnanti, una 'miseria' di soli 3.227 posti.

Come si può inevitabilmente dedurre, i propositi 'sbruffoni' della Buona Scuola di Renzi circa l'eliminazione delle Graduatorie ad esaurimento e addirittura del precariato restano ben lontani dall'essere realizzati.