La data chiave per la riforma del sistema pensionistico e per le Pensioni anticipate anche dei precoci sarà l'8 luglio, giorno in cui il presidente dell'INPS Tito Boeri formalizzerà alla camera le sue proposte in materia previdenziale. Dopo le discussioni preliminari con il ministro dell'economia Padoan e il ministro del lavoro Poletti risulta evidente che la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro secondo l'INPS può esser sostenibile solo in cambio di un taglio dei trattamenti pensionistici. In poche parole il costo della pensione anticipata deve esser coperto all'interno del sistema previdenziale, senza ulteriori esborsi.

I lavoratori precoci che da tempo chiedono la quota 41 (anni di contributi per l'uscita senza penalità) per accedere alle pensioni, rischiano così di veder sfumare la proposta di Damiano. Cosa riceveranno in cambio? Probabilmente un uscita anticipata, ma ad un costo salato, ecco le ultime news.

Pensioni lavoratori precoci, ultime news: Boeri rilancia il contributivo per tutti

Prima di tornare sulle ultime news per i precoci, ricordiamo che nell'ultima audizione in commissione lavoro alla Camera, Tito Boeri ha spiegato il suo piano, confermato poi negli incontri di ieri: "La flessibilità deve avere un impatto neutro dal punto di vista attuariale, perché solo così la maggiore spesa sarà sostenibile anche rispetto ai vincoli che derivano dalla politica di bilancio monitorata dall'Unione europea e che consentono dei margini in situazioni economiche avverse".

Niente soluzioni come la quota 97 e la quota 41 contenute nel ddl 857 di Cesare Damiano quindi, che avrebbero costi elevati per le casse dello stato.

Ultime novità Pensioni precoci: sistema contributivo e uscita da 57 anni di età?

La proposta di Boeri è invece l'uscita anticipata grazie al sistema contributivo. Chi vorrà andare in pensione in anticipo potrà farlo scegliendo liberamente di vedersi calcolare l'assegno con metodo contributivo e dovrebbe bastare avere 35 anni di contributi e 57 di età.

Requisiti facilmente soddisfacibili dai lavoratori precoci, ma il prezzo da pagare sarebbe un taglio di circa il 25-30% rispetto alla pensione calcolata con il retributivo. Da quanto appreso al momento, sulla pagina facebook "lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" c'è la voglia di continuare a lottare per la quota 41, tanto che si sta organizzando una manifestazione a Roma per ribadire le ragioni di una categoria che merita di andare in pensione senza penalizzazioni. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti e per tutti gli aggiornamenti cliccate segui in alto!