Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha deciso il suo piano per la flessibilità in uscita ed è ha illustrato in anteprima al Governo Renzi la sua idea di riforma Pensioni 2015. Vediamo le ultime novità di oggi 1 luglio 2015 sull'argomento, anticipandovi che la soluzione che sta prendendo sempre più piede è quella di un passaggio al sistema contributivo per chi vorrà abbandonare il mondo del lavoro in anticipo rispetto ai requisiti della legge Fornero.

Riforma Pensioni 2015, ultime novità da Boeri sul ricalcolo contributivo: soluzione che piace al Governo?

Con ogni probabilità la riforma Pensioni 2015 di Boeri sarà presentata alle camere l'8 luglio 2015 (giorno dela relazione annuale dell'INPS al Parlamento). La proposta dell'INPS verte su una maggior flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, ma senza costi troppo elevati per le casse dello stato (come accadrebbe invece utilizzando la quota 97 o quota 100 di Damiano). Da quanto è trapelato ad oggi 1 luglio 2015 sulla riforma, tra i vari punti vi è l'uscita anticipata dal mondo del lavoro soltanto per mezzo del sistema contributivo. In poche parole, la scelta sarà volontaria, ma chi vorrà andare in pensione anticipata dovrà farlo al prezzo di un assegno ricalcolato con il sistema contributivo e quindi con una riduzione piuttosto elevata (si stima oltre il 20% rispetto al retributivo).

Il requisito minimo dovrebbe esser 35 anni di contributi, con un età anagrafica necessaria di soli 57 anni (58 per le autonome). Una sorta di opzione donna Inps estesa a tutti insomma, e sottoscrivibile in base alla propria libera scelta.

Pensioni oggi 1 luglio 2015: ultime news, si al sostegno al reddito per ultra 55enni e tagli a pensioni d'oro

Tra le altre misure che dovrebbero esser presentate dall'INPS, stando alle ultime novità di oggi 1 luglio, ci sarà una sorta di reddito minimo (di cui Boeri ha già parlato in passato) per tutti coloro che hanno perso il lavoro dopo i 55 anni e che non possono ancora accedere alla pensione.

Un sostegno contro la povertà per la fascia tra i 55 e i 65 anni. Per individuare le risorse necessarie a questo tipo di operazione è possibili che ci sia un intervento sugli assegni pensionistici più ricchi (ricalcolo parziale su base contributiva?) e una revisione di alcune prestazioni assistenziali. Voi cosa ne pensate? Diteci la vostra commentando qui sotto e cliccate segui in alto per i prossimi aggiornamenti sulla riforma delle Pensioni 2015.