È stato presentato, da qualche ora, il pacchetto di proposte da parte di Tito Boeri che mira a riformare il sistema pensionistico italiano. Tra le idee e le proposte contenute nel pacchetto, piuttosto restrittive e stringenti nei confronti dei lavoratori che si accingono ad andare in pensione, non ha trovato posto la norma previdenziale relativa ai lavoratori cosiddetti 'Quota 96'.

Circa 4mila lavoratori Quota 96 sono costretti ancora a lavorare nonostante potrebbero andare in pensione

Ricordiamo che questa categoria di lavoratori appartengono al comparto scuola; personale docente ed Ata che, a causa di un errore della legge Fornero, sono stati costretti a rimanere in servizio nonostante abbiano raggiunto i requisiti per andare in pensione.

Sono circa 4mila i Quota 96 che non hanno avuto 'spazio' nella discussione della proposta di legge relativa alla 'Buona Scuola', soprattutto a causa della mancanza di risorse economiche disponibili, secondo quanto riportato dal sito internet pensionioggi.it. In realtà, il governo Renzi non è riuscito ad applicare quanto aveva promesso subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha sancito il rimborso dei pensionati il primo agosto prossimo. L'impegno dell'Esecutivo era stato chiaro: 'Chiuderemo la partita dei lavoratori Quota 96', questa la dichiarazione all'indomani della sentenza emessa. Così non è stato e non sappiamo se qualcosa cambierà nei prossimi mesi. L'unica cosa certa è che i docenti torneranno in aula dal primo settembre prossimo.

Da gennaio 2016, ci sarà un aumento dell'età pensionabile per le pensioni di vecchiaia

Intanto, anche la riforma del sistema pensionistico ha avuto una battuta d'arresto. Probabilmente, gli interventi sulle Pensioni, previsti nella prossima Legge Finanziaria, verranno rimandati ancora, così come ipotizzato da diversi siti specializzati sulla previdenza.

Le prospettive non sono positive senza dimenticare che, da gennaio 2016, ci sarà un aumento dell'età pensionabile a causa dell'incremento delle aspettative di vita. Infatti, per poter accedere alla pensione di vecchiaia saranno necessari 66 anni e 7 mesi, cioè 4 mesi in più rispetto ai requisiti attuali. Questa situazione negativa è essenzialmente dovuta alla crisi economica che sta attraversando il nostro Paese anche alla luce dei rimborsi dovuti ai pensionati e allo sblocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, a seguito della sentenza della Consulta dei giorni scorsi.