Quello di settembre sarà sicuramente un mese di passione, con l’entrata nel vivo della discussione sulla riforma delle Pensioni all'interno della nuova legge di stabilità. Da una parte dovrebbero finalmente arrivare provvedimenti definitivi, relativi i temi della settima salvaguardia esodati e all'opzione donna, come anticipato dal presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, mentre proprio il dibattito sulle pensioni riporterà alla luce ulteriori problemi che impatteranno notevolmente sulla previdenza delle donne, come l’innalzamento dell’età pensionabile che avverrà dal 2016.
La settima salvaguardia esodati e l’opzione donna all'interno della legge di stabilità
L’eccessiva rigidità della legge Fornero, universalmente riconosciuta, sarà uno dei temi inseriti nella prossima legge di stabilità, di cui una prima bozza sarà discussa in Parlamento dal mese di settembre. Secondo gli auspici del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, in contemporanea dovrebbero essere assunte decisioni definitive sui temi della settima salvaguardia esodati e opzione donna, come deciso durante la riunione della Commissione Lavoro di questa settimana, improntata alle valutazioni di merito delle proposte avanzate per le relative soluzioni, che aspettano da qualche tempo di essere trovate.
In particolare per la settima salvaguardia, molto tempo è stato perso a causa del mancato invio da parte dell’Inps delle relazioni sui risparmi conseguiti sulle salvaguardie precedenti.
Una delle proposte più apprezzate dai sindacati e da alcuni rappresentanti dell’opposizione, come il leader della Lega Nord Matteo Salvini, è arrivata proprio dal deputato Pd Damiano, che insieme al collega Baretta hanno proposto interventi atti a calmierare proprio l’eccessiva rigidità della legge Fornero.
Sempre dal presidente della Commissione lavoro, è arrivata anche la notizia che il Mef ha provveduto a quantificare i risparmi confluiti attraverso il fondo esodati, che serviranno all'approvazione della settima salvaguardia, definendo 'obiettivo comune' quello della ricerca della soluzione più adeguata a questi due problemi.
Aumento dei requisiti pensionistici
Un altro campo di battaglia all'interno della discussione sulla riforma delle pensioni, sempre all'interno della legge di stabilità, sarà quello dell’aumento dell’età previdenziale che scatterà dal 1° gennaio 2016, indifferentemente per le pensioni di vecchiaia che per quelle anticipate. Per tutti i requisiti pensionistici, l’aumento sarà di quattro mesi, che innalzerà l’età pensionabile per le donne a 65 anni e 7 mesi per le donne, e 6 mesi in più per le lavoratrici autonome, che potranno andare in pensione a 66 anni e 1 mese.
Questi requisiti sono applicati agli iscritti all'AGO, l’assicurazione generale obbligatoria, oltre che ai contribuenti appartenenti alle forme sostitutive della stessa.
In alternativa, il pensionamento sarà possibile con il requisito contributivo minimo, che dal 2016 sarà di 41 anni e 10 mesi per le donne, e un anno in più per gli uomini, cioè 42 e 10 mesi di contributi versati. Secondo il presidente Inps Tito Boeri, in virtù dell’innalzamento delle aspettative di vita, queste variazioni sono rese necessarie dal potenziale collasso del sistema previdenziale italiano.