Parafrasando una nota poesia dannunziana, potremmo così dire dell'autunno che si avvicina “Settembre, andiamo, è tempo di cambiar”, riferendoci ovviamente alla questione pensionistica che ha tenuto e tiene banco tuttora nelle discussioni e nelle proposte di tutti, tenendo sulla graticola i diretti interessati. Come sarà allora l'autunno che si avvicina a passi ormai spediti? Non ci riferiamo ovviamente all'autunno meteorologico, ma all'autunno in quota Pensioni. Sarà il prossimo settembre preludio di un autunno previdenziale semplicemente caldo?

Sarà essenzialmente nero? Sarà portatore di un vento favorevole a chi da anni aspetta di poter andare in pensione? Non occorre essere profeti o premonitori, basta essere realistici per prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro in tema pensionistico.

Quali le proposte, i disegni di legge per modificare la legge Fornero?

Il dibattito, le riflessioni, le ipotesi che si sono sviluppati in questi ultimi mesi attorno alla riforma della vigente legge Fornero che regola il “mercato” pensionistico dal 2011, ci fanno intravedere come sarà o cosa accadrà in ambito welfare. Tutti si sono pronunciati a favore della revisione della legge Fornero, mondo politico e mondo sindacale. Tutti hanno proposto una propria ricetta per far fronte alle emergenze derivate dalle ingiustizie e dagli errori involontari o non ben ponderati al momento della stesura della legge “lacrime e sangue” del governo Monti, legge Fornero del dicembre 2011.

Legge che bloccò, cambiò e stravolse nel giro di una notte la vita di molti italiani, già pronti con la valigia in mano per andare in pensione, o magari in qualche isola sperduta per un meritato riposo. C'è chi lo ha fatto più di altri, c'è chi meno.

Ma l'intento di tutti è stato quello di eliminare errori disuguaglianze e creare un clima sociale più sereno.

Le cui proposte si possono sintetizzare in poche parole: rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro e rendere più attuali età e vitalizi. Già, ma come? Quali le modifiche da apportare alla legge Fornero? Lo “scontro” si può ricondurre essenzialmente a due proposte: ddl Damiano e piano Boeri. La scelta non è di poco conto.

Si tratta di scegliere, infatti, su chi debbano ricadere i costi delle modifiche, su chi debba pagare le misure per modificare la Fornero. Damiano propone flessibilità con costi a carico dello Stato, seppur con penalizzazione massima dell'8%. Iniziale decrescente fino ad azzerarsi al raggiungimento dei requisiti necessari, Boeri propone interventi che prevedano penalizzazioni che variano, secondo le stime fatte, dal 20 al 30%, ma i cui risparmi da destinarsi per altri interventi previdenziali, a costo zero per lo Stato.

Scelta non semplice, quindi. Il governo saprà trovare la giusta misura, un giusto equilibrio tra le due proposte? Lo vedremo pertanto presto, settembre è ormai alle porte. Voi come la pensate? Fateci sapere da che parte state, commentando la notizia. Intanto cliccate su “segui” in alto sopra al titolo.