Proroga del sistema sperimentale Opzione Donna al 31 dicembre 2015 e tutela di circa 26mila esodati con la settima salvaguardia; sono questi i punti che verranno trattati nella riunione del 9 settembre prossimo, alla quale parteciperanno i rappresentanti dell'Inps e dei ministeri dell'Economia e del Lavoro, insieme ai delegati della Ragioneria di Stato.
La norma relativa all'Opzione sarà modificata entro il 15 ottobre
Relativamente al sistema contributivo donna, è stato trovato un accordo in ambito politico, al fine di correggere le due circolari Inps, emanate nel 2012 e che, di fatto, avevano bloccato la possibilità del pensionamento anticipato per quelle donne lavoratrici intenzionate ad aderire al sistema Opzione Donna.
Questo blocco era stato deciso dall'Istituto di Previdenza in questione, interpretando in maniera restrittiva quanto deciso dall'ex ministro Roberto Maroni nel 2004. Ora, l'obiettivo principale, è quello di arrivare a modificare questa norma entro la metà del mese di ottobre, direttamente nelle Commissioni Lavoro e senza passare dal Parlamento.
Possibile intervento del governo per i 26mila esodati
Altro intervento da effettuare è quella della settima salvaguardia da allargare a circa 26mila esodati. La spesa prevista è di circa 3,3 miliardi di euro, importo risparmiato e conservato nel Fondo per le salvaguardie. Le persone interessate potrebbero essere incluse grazie ad un progetto del Partito Democratico, estendendo di un anno i profili di tutela previsti dalla sesta salvaguardia.
I lavoratori interessati dovrebbero essere quelli a cui è stato destinato il trattamento speciale edile oppure quelli che non hanno potuto usufruire della mobilità precedente a causa del fallimento dell'impresa.
Una volta chiuse queste due problematiche, il governo Renzi affronterà quello della Legge di Stabilità, a partire dalla seconda metà di settembre, con la necessità di trovare un sistema flessibile che abbassi l'età pensionabile, in cambio però di una decurtazione dell'assegno pensionistico.