L'estate 2015 è caratterizzata dal dibattito sulla riforma Pensioni del governo Renzi, in particolare sulla pensione anticipata e per i lavoratori precoci: notizie e novità si susseguono seppur rallentate dalla pausa di agosto, ma il fronte è sempre caldo e le parole d'ordine sono flessibilità in uscita, Quota 41, Quota 97 con penalità, Quota 100 senza penalità, ricalcolo col contributivo e penalizzazione. Gli attori protagonisti, oltre ai lavoratori precoci e ai pensionandi in genere riuniti in vari gruppi e comitati per cercare di tutelare i propri diritti, sono alcuni politici, su tutti il presidente della Commissione Lavoro ed esponente di spicco della minoranza DEM del PD Cesare Damiano che con la collega Maria Luisa Gnecchi ha proposto alcuni progetti di legge per correzioni dell'attuale sistema pensionistico basato sulla Legge Fornero e le precedenti manovre di riforma pensioni (quella di Dini e di Maroni in particolare).

Ad appoggiare le sue principali proposte anche i sindacati, in particolare la CGIL di Susanna Camusso; ovviamente anche CISL e UIL sono impegnate nella lotta: diamo conto allora degli ultimi aggiornamenti.

Ultime news pensioni precoci e anticipata: CGIL per Quota 41 e Quota 100

Il principale sindacato italiano, la cui sezione pensionati SPI ha organizzato pochi giorni fa a Bergamo un convegno proprio sul tema previdenziale a cui ha partecipato lo stesso Damiano, appoggia esplicitamente i ddl per la pensione anticipata a Quota 100 senza penalizzazione accessibile a chiunque e la pensione a Quota 41 per i lavoratori precoci (non chiamiamola “anticipata” in questo caso). Lo stesso segretario sig.ra Susanna Camusso lo ha confermato rispondendo al sig.

Angelo Mele del gruppo “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”, tra i più numerosi e attivi sul web tanto e che sta cercando di organizzare varie forme di protesta.

Novità riforma pensioni 2015: la CISL chiede al governo più dialogo e maggiori interventi

Anche il sindacato di matrice cattolica appoggia le proposte di Damiano, come la CGIL e la stessa UIL.

Negli ultimi giorni il segretario CISL, sig.ra Annamaria Furlan, ha esplicitamente chiesto al govero Renzi che si avvi una fase di dialogo intenso sul tema della flessibilità in uscita per la pensione anticipata: “Il confronto sulla flessibilità in uscita è un qualcosa che deve essere affrontato nell’immediato e il confronto, dunque, deve essere avviato il prima possibile … è tempo di prendere le decisioni; attendiamo una convocazione da parte del Ministro del Lavoro”.

Il problema è che il governo Renzi, per questioni contabili (cfr l'articolo Pensioni precoci e anticipata: ricalcolo col contributivo per pagare il Jobs Act?ad esempio), ha intenzione di spendere nel settore pensionistico non più di 2 miliardi circa per il 2015/16, che potrebbero confluire soprattutto nell'implementazione del reddito minimo per i disoccupati over 55 anni (considerate anche le uscite impreviste per i rimborsi per mancata rivalutazione della pensione 2012/13): la lotta stavolta appare molto dura e non si può certo credere che con le sole richieste si possa concludere qualcosa.

Pensione anticipata con ricalcolo contributivo: la UIL fornisce simulazioni sulla penalità

Anche la UIL è fortemente contraria all'ipotesi di flessibilità in uscita basata sul ricalcolo col contributivo – progetto di riforma pensioni di Tito Boeri – perchè ovviamente la penalizzazione per i pensionati rischia di essere elevata, soprattutto per i lavoratori precoci e in generale per chi ha più anni di retribuzione alle spalle.

Nell'articolo Pensioni, ricalcolo contributivo con penalizzazionetrovate stime e simulazioni fatte dal sindacato di origine socialdemocratica: secondo le cifre fornite si arriva ad un taglio anche del 30% ed oltre.