Non si placano i dibattiti intorno alla Riforma pensioni, anzi negli ultimi giorni diversi esponenti di spicco, professori e politici, si sono fatti sentire per dire la loro sull’attuale sistema previdenziale italiano e sulle possibili modifiche da attuare in vista della prossima Legge di Stabilità.C’è chi sostiene, come Morando e Treu,che il cambiamento non potrà che essere 'a costo zero', in quanto qualsiasi altra misura (quota 41,100, 97) peserebbe troppo sui conti pubblici; poi vi é chi, invece, come Baretta e Damiano, continua a dire tra le righe che una riforma a costo zero sarebbe una ‘non riforma’.

Le ultime proposte di pensione anticipata, mix riduzione - prestito pensionistico, sembrano far allontanare l'obiettivo dei lavoratori precoci che vedono nel Ddl 857 di Damiano,richiesto a gran voce,l’unica ancora di salvezza per poter uscire ‘indenni’ dal mondo del lavoro. Anche le donne proseguono, in vista del prossimo 9 settembre,il proprio pressing verso il Governo Renzi al fine di ottenere la proroga della pensione anticipata a 57 anni oltre il 2015: vediamo il punto ad oggi 25/8.

Pensione anticipata uomini e donne: quota 41 e proroga al 2018, richieste insistenti!

In vista della riapertura del cantiere previdenziale, che dovrebbe coincidere con la data del 9 settembre prossimo, i lavoratori di più categorie, in primis precoci e donne, si stanno muovendo quotidianamente per ottenere visibilità e raggiungere i loro obiettivi.

Le notizie corrono veloci sul web, i due gruppi ' lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' e 'opzione donna proroga al 2018' postano continuamente le ultime novità che emergono sulla riforma Pensioni. L'umore dei lavoratori è altalenante, talvolta gli obiettivi sembrano più vicini, il giorno dopo, una semplice dichiarazione fa riemergere il caos e lo sconforto.

Le ultime parole rincuoranti, almeno dal punto di vista umano, giungono dal Professor Bruni, docente di Economia politica all'Università Lumsa di Roma, che appoggia sia la Quota 41 per i precoci quanto, tra le righe, l'opzione donna. Il docente, infatti, da un lato sostiene che sia più che giusto concedere la pensione a quanti abbiano già lavorato 40 anni: il lavoro, precisa, dovrebbe essere parte della vita, e non un'esperienza totalizzante nella vita degli individui, che ad una certa età dovrebbero pur poter godere del meritato riposo.

Dall'altro lato, enfatizza il duro lavoro delle donne dentro e fuori casa, eritiene che, vista l'attuale disparitàdigenere nel ruolo di caregiver, sarebbe corretto concedere una sanatoria per quante hanno dedicato buona parte della loro vita alla cura della famiglia, oltre che al lavoro. Sì dunque alla pensione anticipata per le donne che lo desiderano, e sì ad una misura che permetta di lasciare il posto dopo 40 anni di servizio.

L'opinione del professor Bruni sembra scontrarsi in parte, sulla situazione dei precoci, con quella di un altro collega: il Professor Boeri. Il presidente dell'Inps si è sempre detto contrario al Ddl 857 di Damiano in quanto troppo oneroso; eppure, poco tempo fa, anche Treudichiarò che la pensione dovrebbe essere proporzionale agli anni di contributi versati.

Proprio alla luce di queste passate dichiarazioni, i lavoratori precoci si chiedono: perché non approvare la quota 41 che consentirebbe l'accesso all'agognata pensione dopo ben 41 anni di versamenti effettuati?

Le posizioni dei lavoratori sono più che chiare, si attendono ora delucidazioni da parte del Governo.