Nel mentre il governo, nella fattispecie per bocca del ministro al lavoro Giuliano Poletti garantisce che nella prossima legge di stabilità in discussione dal prossimo settembre sarà avviata una ponderata valutazione sulle modifiche da apportare alla legge Fornero sul sistema previdenziale, e sulle Pensioni in specie,del governo Monti del dicembre 2011, il Partito democratico, presenta alla Camera un disegno di legge a prima firma degli onorevoli Richetti-Malpezzi che chiede la soppressione degli assegni vitalizi ai parlamentari e ai titolari di cariche elettive.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il ddl Richetti-Malpezzi sulla soppressione dei vitalizi ai parlamentari

Innanzitutto nel ddl Richetti- Malpezzi è previsto che occorre eliminare i vitalizi degli eletti e non solo. Nel disegno di legge, difatti, è previsto di estendere ai parlamentari e ai consiglieri regionali lo stesso trattamento previdenziale oggi vigente per tutti i lavoratori dipendenti. Norma che tende al eliminare le disuguaglianze tra lavoratori che versano contributi ed eletti a cariche pubbliche. Il ddlraccoglie le firme di un vasto schieramento trasversale parlamentare anche se i primi firmatari sono gli onorevoliRichettieMalpezzi del partito democratico. Lo scopo di tutti i firmatari, è scritto nella proposta di legge, è quello di uniformare le pensioni degli eletti a quelle di tutti i lavoratori.

I vitalizi parlamentari regolati da vecchie norme assai vantaggiose devono essere aboliti

Ricordiamo a tal proposito che con la riforma dei Regolamenti interni dell'intero Parlamento del 2012, il vitalizio di deputati e di senatori venne abolito e sostituito con un sistema di tipo previdenziale. Però tale nuovo regolamento non andava ad incidere su chi aveva terminato il proprio mandato parlamentare prima del 2012.

Infatti i parlamentari non più rieletti hanno continuato a percepire gli assegni vitalizi pre-riforma, mentre quelli eletti dopo la riforma, hanno invece diritto a una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo. Sistema che non è soggetto alle stesse norme e vincoli di quelli in vigore per i lavoratori dipendenti.

Il disegno di legge Richetti-Malpezzi, ripetiamo sostenuto da un ampio schieramento trasversalea tutte le forze politiche, prevede non solo l’introduzione di un sistema previdenziale uguale a quello in essere per i lavoratori dipendenti, ma anche la sua estensione a tutti gli eletti, compresi coloro che attualmente beneficiano dell’assegno vitalizio regolato dalle vecchie vantaggiose norme, in modo da abolire differenze di trattamenti questione questa controversa e dibattuta da anni. Ovviamente il disegno di legge estende le norme anche ai consiglieri regionali, anche qui con l'obiettivo di adeguarli alnuovo regime previdenziale che deve essere uguale per tutti. Siano essi parlamentari, consiglieri regionali o semplici lavoratori dipendenti.

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