'Il tweet della vergogna'. Peccato che prima di poter acquisire il diritto al bonus di 500 euro si debba essere assunti, e in considerazione delle ultime notizie in materia di immissioni in ruolo, la situazione non è poi così rosea. Stamattina gli insegnanti dell'infanzia, esclusi dalla fase c per il potenziamento dell'organico, ha già iniziato l'ennesima protesta. Deluse le speranze anche dei posti sul progetto 0-6, che sembra invece essere sparito dalle mire del ministro. Come? La prima e la secondaria di I e II grado hanno la possibilità di ottenere l'assunzione in ruolo anche in un terzo step e l'infanzia invece no?

La differenza non è ben compresa, ma il fulcro del 'pasticciaccio Scuola' pare spostarsi nel bonus di 500 euro per la formazione: ma se si resta precari, quale risoluzione ha dato il governo Renzi agli insegnanti?

Bonus 500 euro, ma mancano le assunzioni

Direttamente ricollegabile: 500 euro in busta paga, somigliano tanto agli 80 euro in busta paga, costati ai docenti la restituzione del 'mal dato' con la dichiarazione dei redditi (si è parlato di somme anche di 1.000 euro). Eppure ci ritenta il governo Renzi, ma con la rendicontazione, sì, perché quell'una tantum dovrà essere giustificato. Quella mancia a 'scopo elettorale' dovrà essere spesa per la formazione, ma quale corso ha una tassa così esigua?

Si pensi che il Tfa ha un costo di 2.500/2.800 euro (tra l'altro slittato dalla fine del 2015 al gennaio del 2016, secondo le ultime dichiarazione della Giannini), senza ulteriori spese di alloggio per la frequenza delle lezioni; alla pari il Pas; senza poi contare i master di didattica di II livello. Non si può certo vederla bene dal mondo della scuola, pronto a ribattere che 'il consenso non si compra' e tanto meno non si compra con il denaro, e tanto meno ancora con una somma 'così bassa', con la quale non è possibile certo pagarsi un corso di aggiornamento e/o di formazione.

Ci si potrebbe fermare qui, se non fosse che il bonus di 500 euro che sarà erogato direttamente negli stipendi dei docenti, interessa il personale di ruolo e i neoassunti, giusto? Di seguito il tweet di soddisfazione del premier:

Precari fuori dai 500 euro e dal consenso?

Tanto clamore per nulla allora, tutti i docenti precari, e in particolar modo quelli che sarebbero stati interessati al provvedimento di assunzione in ruolo e che non hanno potuto partecipare per impossibilità ad inviare la domanda nazionale o quelli che non sono rientrati per mancanza di posti, ne restano comunque esclusi: per loro nessun bonus da 500 per la formazione.

E considerate che si parla i docenti che insegnano da anni, dunque per loro nessuna possibilità di vedersi ridotte le spese per l'autoformazione e aggiornamento professionale. Stando così le cose, i precari saranno fuori dal bonus, ma anche dal consenso verso il governo Renzi. Ma non è questa grande sciagura: la somma sarà erogata in un'unica soluzione e si conferma la necessità di rendicontazione, altrimenti si dovrà restituirla, o meglio, l'importo sarà recuperato nello stipendio successivo, nel 2016 (visto che la presentazione di ricevute e scontrini dovrà essere inoltrata entro il 31 agosto 2016). In effetti con uno stipendio bloccato da anni, la rendicontazione dell'iscrizione ad un corso di aggiornamento professionale o qualificazione delle competenze o l'acquisto di libri di didattica è una buona mossa per risollevare il consenso, 'proprio loro che con un bilancio che non torna mai'. Se vuoi restare aggiornato sul mondo della scuola, clicca su 'segui' e se l'hai ritenuta interessante, vota la news cliccando sulle stelline gialle in alto alla tua destra.