In uno scenario che risulta in continuo e perpetuo movimento inizia a intravedersi la luce. No, questo non significa che si assisterà senz’altro ad una riforma delle Pensioni che preveda dei costi per lo Stato. Né significa che i lavoratori verranno accontentati o che Palazzo Chigi penserà alle loro esigenze. Il governo Renzi continua infatti a ragionare in un’ottica di breveperiodo, ma è sfruttando questa ‘forma mentis’ che sta arrivando ad ipotizzare alcune soluzioni che potrebbero rivelarsi interessanti. Le ultime news su pensioni e prepensionamento aggiornate ad oggi 24 settembre ci raccontano dunque di nuovi istituti, l’opzione uomo e una nuova opzione donna che Renzi, Padoan e Poletti starebbero configurando per cercare di trovare un punto di equilibrio tra due differenti bilanci: quello personale e privato del singolo cittadino cui va offerta una soluzione comunque vantaggiosa - il rischio altrimenti sarebbe quello di un istituto nato morto perché non appetibile e dunque non sfruttato se non da chi perde il lavoro - e quello pubblico che non deve prevedere grossi esborsi né nell’immediato né per il futuro.
Due lingue evidentemente differenti. Due esigenze evidentemente differenti. Due universi evidentemente differenti. Renzi e compagnia riusciranno a trovare il giusto mix?
News pensioni e prepensionamento Renzi oggi 24 settembre: opzione donna bis e ‘nuova’ opzione uomo, Palazzo Chigi prepara il colpo a sorpresa
Nel corso del loro ultimo intervento pubblico Renzi e Poletti, intervenuti rispettivamente nelle location di Modena e durante la consueta direzione del PD, sono finalmente andati nella stessa direzione. C’è uno scalino che blocca il turn over inserito dalla Fornero: bene, questo ‘impedimento’ va rimosso, in un modo che ancora non è stato accertato. Dello stesso avviso Renzi che però ha sottolineato come ‘la voce costi non debba recare un segno più a fianco’.
Come fare dunque? La prima via è pensata solo per le donne: il governo vorrebbe introdurre un istituto che dal 2016 consenta loro di lasciare l’impiego a 62-63 anni con 35 di contributi, il tutto, come evidenziato anche dall’ANSA, con una penalizzazione ‘pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all'età di vecchiaia’.
Una nuova opzione donna insomma cui verrebbe affiancata un’opzione uomo: tre anni di anticipo sull’età di vecchiaia (sessantaseianni) con una decurtazione dell’assegno collegata all’equità attuariale, ovvero al tempo più lungo di percezione dell'assegno.
Novità pensioni 2015 e prepensionamento oggi 24-09: penalizzazioni e sindacati, si ragiona su un 3-4% l'anno
Le ultime news su pensioni 2015 e prepensionamento aggiornate ad oggi 24 settembre si rifanno però anche ai calcoli sui quali in questo momento sta meditando il capo ragioniere Padoan. Come sottolineato anche da Il Sole 24 Ore si parla di un’uscita anticipata che potrebbe costare un 4% in meno ogni anno, una soluzione che forse accontenterebbe solo a metà i lavoratori ma che per il momento appare la più ottimistica. Il punto di partenza è sempre lo stesso, utilizzare le pensioni come bancomat statale: ‘Siamo alla vigilia di un Def costruito sull’ampliamento del deficit e, come da tradizione, il Governo sta pensando di risparmiare, quindi di fare cassa, proprio con le pensioni, cioè penalizzando o diluendo l’esercizio di un diritto sacrosanto’ ha ricordato il segretario generale dell’Ugl Francesco Paolo Capone.
‘Gia’ dal mese di agosto l’Ugl ha organizzato sit-in in tutta Italia per assicurareassistenza gratuita a tutti pensionati esclusi dal rimborso stabilito dalla Consulta e adesso continueremo a lottare. La flessibilità in uscita va garantita senza penalizzazioni’ ha concluso Capone ribadendo un concetto tanto caro ai sindacati tutti. E Voi siete d’accordo con le due opzioni in via di definizione a Palazzo Chigi? Opzione Uomo e la nuova Opzione Donna vi convincono? Dateci un parere commentando il pezzo qui sotto!