Si continuano a registrare nuove dichiarazioni politiche sul delicatotema della riforma previdenziale, una questione che diventa sempre più dibattutaman mano che si avvicina l'avvio dei giochi per la legge di stabilità in approvazione entro la fine del 2015. Nel corso degli ultimi sette giornivi sono stati numerosi interventi al riguardo, a partire da quello del sottosegretario all'economia Paola De Micheli, che durante l'ultima puntata della trasmissione Ballarò ha sottolineato come l'esecutivo sia orientato ad un'attenta selezione dei potenziali beneficiari di una maggiore flessibilità nell'accesso alla previdenza.

"Ci sono sul tavolo varie possibilità che noi stiamo studiando dentro alla cornice della sostenibilità dei conti. L’obiettivo è di risolvere da una parte i disagi e dall’altra le ingiustizie che si sono generate nella legge Fornero [...]C’è un percorso che vorremmo cominciare con questa legge di stabilità, che però sarà un percorso selettivo. Non sarà una flessibilità tout court, stiamo studiando vari livelli di selettività”, ha concluso l'esponente del Governo.

Riforma pensioni 2015,per l'opposizione la legge Fornero ha aumentato le disparità

Non è mancata ad arrivare durante la stessa trasmissione la risposta della Lega Nord per mezzo dell'On. Massimiliano Fedriga.“In un momento di contrazione dell’offerta lavorativa, aver messo in campo la riforma Fornero è stata una follia da tutti i punti di vista.

Il primo perché ha creato delle disparità. Il secondo perché ha penalizzato i ricambi generazionali". Ma l'esponente leghista ha sottolineato come vi sia anche un problema legato alla produttività, perché la riforma del 2011 "ha aumentato il costo per le imprese, rendendole meno competitive. Mantenere un lavoratore vicino all’età pensionabile sul posto di lavoro, oggettivamente e naturalmente è meno produttivo.

Costa 2,5 volte in più rispetto al giovane che entra nel mondo del lavoro”. Un elemento che evidenzierebbe come dietro alla riforma Fornero vi siano dei costi nascosti che si sono trasferiti dal pubblico al privato, "creando un circolo vizioso" e spostando il problema anche sulle spalle dei più giovani, che non riescono più ad ottenere il primo impiego.

Pensioni flessibili, sul tema dell'uscita dal lavoro arriva un nuovo riscontro tecnico

Sul tema della flessibilità previdenziale in settimana è tornato ad esprimersi anche l'ex Ministro del lavoro Tiziano Treu, che ha risposto alle domande postegli dal Sussidiario.net richiamando a delle soluzioni alternative, tra cui il prestito pensionistico. Un meccanismo che potrebbe consentir un'uscita graduale al lavoratore in età avanzata con il contemporaneo ingresso di un giovane in sostituzione. Vi sarebbe poi l'alternativa dei prepensionamenti, sui quali però ipotizza di "porre dei vincolie di concedere la flessibilità" solo a "situazioni particolari", con il fine di rendere sostenibile la misura per le casse pubbliche.

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