In queste ore giungono alcune dichiarazioni da parte della segretaria confederale del sindacato Cgil, Vera Lamonica, relativamente alla questione dei lavoratori precoci. In una nota riportata sul sito pensionioggi.it, la sindacalista specifica che 'il governo Renzi deve chiamare, quanto prima, tutti i sindacati per apportare le necessarie modifiche alla legge attualmente in vigore, la riforma Fornero, al fine di trovare una soluzione flessibile. È stato detto, in più di un'occasione, della necessità di aprire un tavolo di confronto, ma questo non avviene'.

Lamonica: 'I precoci in pensione raggiunti i 41 anni di contributi'

Secondo Lamonica i precoci devono essere maggiormente considerati dato che sono persone che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 18 anni di età. La legge Fornero ha imposto dei limiti troppo alti, relativamente all'età di uscita. 'Bisogna dare la possibilità di uscire dal lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi, mentre ora c'è la necessità di lavorare sino a 42 anni e sei mesi, per gli uomini, un anno in meno,more le donne'. La segretaria della Cgil sottolinea anche il fatto che, a causa dell'aspettativa di vita, i lavoratori precoci dovranno rimanere al lavoro sempre più a lungo.

Lamonica chiede anche un intervento sull'Opzione Donna e sugli esodati

Nella nota presa in esame, Lamonica mette in evidenza anche la situazione relativa alle Pensioni riferite ai lavori usuranti, cioè tutte quelle attività che risultano essere faticose e pesanti, come ad esempio chi svolge i turni di notte. Poi, viene evidenziata anche la problematica relativa alle donne lavoratrici e agli esodati: 'E' necessario applicare la flessibilità a partire dai 62 anni di età e un versamento contributivo di 35 anni'.

La sindacalista sottolinea, infine, la necessità di dare una risposta alle lavoratrici che rientrano nei requisiti del sistema Opzione Donna attraverso una revisione di quelle restrizioni che sono state decise dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e licenziare, in via definitiva, la salvaguardia per gli esodati.