E' stato fissato per giovedì 24 settembre il confronto tra le Commissioni Lavoro e Bilancio della Camera e i ministri Poletti e Padoan, giorno in cui verranno discussi i temi più caldi del momento riguardanti centinaia di migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalle norme Fornero. Si tratta dei cosiddetti esodati che, a causa dell'allungamento dell'età pensionabile, non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento e si sono ritrovati privi di un'occupazione. Durante l'incontro verrà ripreso anche l'argomento riguardante l'Opzione Contributivo Donnaper la quale la discussione è su una proroga oltre il 2015 con leggere modifiche sui requisiti d'accesso.

"Ci auguriamo che dal confronto emerga una soluzione a questi problemi. Poi si potrà parlare di flessibilità in uscita", ha confermato il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, l'on. Cesare Damiano.

3,3 miliardi di euro per gli esodati

Secondo il deputato del Partito Democratico, infatti, potrebbero essere utilizzate le risorse risparmiate nel Fondo Esodati pari a circa 3,3 miliardi di euro fino al 2023, mentre per l'Opzione Donna potrebbe non essere necessario l'utilizzo di altre risorse. "Ci auguriamo che il Governo il prossimo giovedì si presenti con una soluzione unitaria e risolutiva", afferma ancora Damiano.

Flessibilità in uscita con Legge di Stabilità

Rimane ancora da rivedere la flessibilità in uscita ma sarà un argomento che verrà inserito nella prossima Legge di Stabilità.

L'intento è quello di apportare le modifiche alla Riforma Fornero senza cancellarla definitivamente. Sono tante le proposte sulla quale mancano le decisioni: c'è chi sostiene l'ipotesi di un prestito erogato ai lavoratori rimasti senza impiego a pochi anni dal pensionamento e chi continua a sostenere l'idea diDamiano riguardante l'anticipo dell'uscitaa partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi, con una decurtazione sull'assegno previdenziale pari al 2% per ogni anno di anticipo dell'età pensionabile fino al raggiungimento della soglia massima pari all'8 %, una sorta di restituzione delle mensilità anticipate tenendo in considerazione la speranza di vita. Ma pare un'idea ormai non applicabile.