Entro la metà di ottobre dovrà essere pronta la legge di stabilità 2016 e le discussioni sulla riforma delle pensioni 2015 entrano nel vivo: i tempi sono molto stretti e il fatto che il governo e il premier Renzi non si pronuncino ancora su quale sia la linea ufficiale dell'esecutivo fa temere che la proposta possa arrivare realmente all'ultimo momento. Intanto, è in corso un vero e proprio 'mercato' delle penalizzazioni e il fulcro dei confronti riguarda appunto la percentuale che esse debbono avere: un recente intervento di Giuliano Poletti, il ministro del Lavoro, rivela come sia necessario entrare nell'ordine di idee che un qualsiasi intervento sulla materia previdenziale non possa essere a costo zero.

Dopo la bocciatura arrivata anche da Elsa Fornero, sembra passare in secondo piano la proposta di Tito Boeri: il contributivo avrebbe penalizzazioni troppo alte, e così il presidente dell'Inps sembra accogliere anche lui la possibilità di penalità più 'leggere'.

Ma quali sono le proposte di riforma Pensioni 2015 in gioco? Lo stesso Cesare Damiano ha cercato di 'venire incontro' alle esigenze del governo Renzi, ma la partita sembra essere ancora aperta.

Damiano, le penalizzazioni e la riforma pensioni 2015 del governo Renzi: ultime news 03-09

Le ultime notizie hanno racconto come il premier Matteo Renzi abbia fatto sapere di voler procedere in vista della cancellazione di una delle tasse meno amate dagli italiani, quelle sulla prima casa.

L'Europa ha risposto di avere dei dubbi su questa manovra, ma il presidente del consiglio ha deciso di procedere comunque in questa direzione. Quello che ci si chiede è se Renzi avrà il coraggio di sfidare l'UE anche sul terreno della riforma pensioni 2015. Difficile a dirsi, intanto giunge una 'controproposta' da parte di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, il quale rilancia la sua proposta con alcuni aggiustamenti.

Al momento, la proposta Damiano prevede un massimo dell'8% di penalizzazioni (2% per ogni anni d'anticipo) e la proposta di Elsa Fornero prevede, invece, un 12-14% (3-3,5% per ogni anni di anticipo). La controproposta del presidente della Commissione Lavoro prevede invece una forma di differenziazione della penalizzazione a seconda dell'entità dell'assegno pensionistico che si dovrebbe ottenere: in parole semplici, per le pensioni di entità entro i 1500 euro, la penalizzazione resterebbe del 2%, per gli assegni superiori, potrebbe salire al 3%.

Le incognite restano, comunque, molte: da un lato bisogna capire se Matteo Renzi intenda sfidare l'Europa anche sul terreno della riforma pensioni 2015 – cosa che al momento sembra essere molto difficile; dall'altro è necessario analizzare quale può essere la strategia del governo. Il fatto che una proposta concreta non arrivi ancora, fa pensare a un intervento dell'ultimo minuto: una proposta che arrivi poco prima della presentazione della legge di stabilità 2016 e che quindi non possa essere discusso in maniera approfondita a livello parlamentare. È tutto con le ultime news sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi; per approfondimenti cliccate su 'Segui' in alto sopra il titolo dell'articolo.