Un intervento pubblicato nella giornata di ieri sul quotidiano 'Il Messaggero' sembra indicare quale sarà la strada che il governo Renzi prenderà per quanto riguarda l'annosa questione della riforma delle pensioni 2015. Non si tratta, ovviamente, di una buona notizia, anche perché, al centro delle dichiarazioni, vi è l'Ecofin, che rappresenta una delle formazioni più importanti all'interno della quale si riunisce il consiglio europeo: semplificando al massimo, l'Unione Europea lancia un monito all'Italia, affinché tenga sotto controllo la spesa previdenziale, che già con la riforma delle Pensioni Fornero è considerata troppo alta.
I dati, secondo l'Ecofin, parlano chiaro: c'è un differenziale non calcolato nella spesa previdenziale italiana, per cui essa sforerebbe dalle aspettative di uno 0,7% del PIL nel periodo compreso tra il 2020 e il 2032. Il tutto si traduce in termini molto semplici: l'Europa chiede all'Italia di bloccare qualsiasi procedimento di riforma della previdenza, la flessibilità in uscita creerebbe troppi danni alla già troppo debole economia italiana.
L'Unione Europea, il governo Renzi e la riforma pensioni 2015-2016
Le prospettive di una riforma delle pensioni 2015-2016 di certo non erano rosee neanche in precedenza, ma il 'monito' dell'Europa avrà sicuramente la sua risonanza all'interno dei palazzi del potere italiani.
Il governo Renzi sta cercando in tutti i modi di far capire agli italiani che la flessibilità in uscita non è possibile, il tutto detto sempre con massima prudenza anche perché su questo punto – come sul Jobs Act e sulla riforma della scuola – Matteo Renzi si gioca la sua credibilità elettorale. Le ultime dichiarazioni di rappresentanti dell'esecutivo non possono che essere allarmanti: è chiaro che i tempi per inserire la riforma delle pensioni 2015-2016all'interno della legge di stabilità 2016 sono troppo stretti e la volontà politica risulta essere del tutto inesistente per un'impresa del genere.
C'è poi la questione del Fondo esodati: anche soltanto la proposta del MEF di utilizzare quei soldi per altre voci di spesa, rappresenta un chiaro messaggio politico, il governo Renzi non intende spendere alcuna somma aggiuntiva per la previdenza.
Oggi, martedì 15 settembre ci sarà la manifestazione, davanti al MEF in via XX settembre, organizzata dai sindacati CGIL, CISL e UIL per protestare contro la mancata riforma delle pensioni e contro l'intera politica economica del governo Renzi.
Anche Salvini sarà in piazza e le sue ultime dichiarazioni sono state decisamente infuocate. Difficile capire quali possano essere gli sviluppi nel breve periodo, ma è chiaro che Matteo Renzi, nonostante a lui spesso piaccia mostrarsi in contrapposizione all'Europa, non potrà che assentire: i compiti vanno fatti e, su questo punto, Renzi sembra voler diventare il 'primo della classe'. Il problema maggiore che dovrà affrontare il premier sarà la fronda interna al suo partito: non dimentichiamo che Cesare Damiano, il più deciso assertore della flessibilità in uscita, è un rappresentante del PD e l'elettorato del partito storicamente di sinistra sembra sempre di più allontanarsi dal suo leader. È tutto con le ultime news sul governo Renzi e la riforma pensioni 2015-2016; per aggiornamenti, basta cliccare su 'Segui' in alto sopra l'articolo.