Flessibilità in uscita per donne e uomini nella legge di Stabilità, diverse le ipotesi in campo, ma ancora nessuna certezza sulle modalità e le penalità. Di certo c'è che il governo interverrà per introdurre nuovi criteri di accesso in anticipo al pensionamento già con la nuova manovra finanziaria che sarà varata il 15 ottobre dal consiglio dei ministri. A confermare oggi (24 settembre) interventi per la riforma delle Pensioni in questa direzione, ma compatibili con la situazione della finanza pubblica, i ministri dell'Economia e del Lavoro.

Riforma pensioni: interventi di Padoan, Poletti e Boeri

"C'è una discussione sul tema opzione donna - ha detto il ministro del Lavoro oggi durante l'audizione parlamentare - che deve rimanere sul tavolo. Oggi - ha aggiunto Poletti - dobbiamo trovare una modalità che ci consenta di affrontarlo". Nel corso dell'audizione davanti ai parlamentari delle commissioni Lavoro e Bilancio e Lavoro del Senato e della Camera, anche il ministro Padoan ha spiegato che sono nell'agenda del governo le proposte per inserire nuovi "margini di flessibilità che consentano - ha detto il ministro dell'Economia - di adeguare le scelte di pensionamento alle esigenze individuali". Ma inevitabilmente ogni ipotesi di pensionamento anticipato rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero dovrà risultare compatibile dal punto di vista finanziario, quindi le pensioni anticipate, in qualche modo, su dovranno autofinanziare con decurtazioni sugli assegni.

A dire la sua oggi anche il presidente dell'Inps. "Andare via presto, con pensioni molto basse - ha detto Tito Boeri - condanna le persone a un futuro di assistenza. Imporre delle soglie minime nei livelli pensionistici - ha aggiunto Boeri nell'audizione a Montecitorio - fino ad una certa età, quella normale di pensionamento, ha una sua razionalità a tutela delle persone.

Credo - ha sottolineato - che sia un problema che vada posto".

Flessibilità in uscita, le proposte dei sindacati e dei partiti

Ecco, intanto, le reazioni e i commenti dopo le nuove, attesissime, dichiarazioni di Poletti e Padoan in sede parlamentare. "Abbiamo molto apprezzato - ha detto la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd in commissione Lavoro - la disponibilità del governo ad affrontare nella legge di stabilità sia la questione degli esodati che quella della flessibilità in uscita".

"Il Governo - ha affermato il leader della Cisl, Furlan - non può confondere i termini della discussione, facendo il gioco delle tre carte su esodati, opzione donna e flessibilità pensionistica. Il premier Renzi faccia chiarezza - ha sottolineato - perché in gioco c'è il destino di tante famiglie". "Le risposte del governo - ha aggiunto il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli - sono ancora insufficienti ed evasive". "Il governo - ha affermato il responsabile Lavoro di Sel Giorgio Airaudo - non cambia la legge Fornero, ignora Quota 96 scuola e i macchinisti delle ferrovie e archivia opzione donna, ma soprattutto non mette i soldi per la settima salvaguardia. Il governo così - sostiene il parlamentare - non risponde alle emergenze e non mantiene le promesse".

"Nessuna flessibilità in uscita - sintetizza su Facebook Barbara Saltamartini, deputato della Lega interpretando le parole dei ministri - né salvaguardia per esodati. Nessuna - aggiunge la parlamentare leghista - proroga opzione donna, nessuna parola per sanare la ferita di Quota 96. L'ennesima promessa - conclude - di risolvere tutto nella prossima legge di Stabilità".