Così come del resto è avvenuto fino all'ultimo minuto con la riforma della scuola e in particolare con le assunzioni degli insegnanti, anche sull'attesissima riforma pensioni annunciata nei mesi scorsi dal premier Matteo Renzi in diretta tv su Rai 1, A porta a porta da Bruno Vespa, regna l'incertezza da parti di Palazzo Chigi. Si deve prendere atto di un continuo balletto di dichiarazioni da parte di autorevoli esponenti dell'esecutivo con un ruolo di primo piano per le modifiche al sistema previdenziale che dovrebbe correggere la rigidità in uscita dal lavoro prevista della legge Fornero e inserire nuovo elementi di flessibilità per la pensione anticipata.
La road map finora annunciata e confermata da Renzi e dai ministri competenti prevedeva le nuove misure per prepensionamenti più flessibili già con la prossima legge di Stabilità 2016. Ma adesso, così come sulla legge Buona scuola, potrebbe esserci un clamoroso dietrofront da parte del Governo Renzi. Se non sui contenuti di flessibilità, almeno sui tempi di attuazione.
Flessibilità e prepensionamenti, i dubbi sui tempi, parla il ministro Poletti
La doccia fredda sui pensionandi è arrivata dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, il quale ha fatto sapere oggi (4 settembre) che ancora non è per niente certo che l'operazione flessibilità verrà incardinata nella manovra economica che il consiglio dei ministri varerà entro metà di ottobre per mandarla all'esame del Parlamento.
''Non siamo in grado - ha detto oggi il ministro Giuliano Poletti - di dare una risposta", rispondendo alle domande dei cronisti sui tempi per la riforma Pensioni. "Come per qualsiasi cosa - ha aggiunto secondo quanto riferito dell'agenzia di stampa Ansa - ad esclusione di quelle - ha detto riferendosi alle misure previste in legge di Stabilità - annunciate dal presidente del Consiglio".
Tra le proposte annunciate, in realtà, anche le novità sui prepensionamenti, che però non sono mai state tra le priorità del premier che punta di più, invece, sulla riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese. Le questione della flessibilità è tra i temi "all'ordine del giorno - ha detto Poletti - ma non ci sono risposte.
Ci sarà una discussione, il primo atto - ha spiegato - la revisione del Def".
Previdenza, proposta Baretta: pensioni anticipate e tagli legati al reddito
In pensione prima dei 66 anni? Tra le diverse ipotesi di pensione anticipata allo studio di Palazzo Chigi quella illustrata oggi in un'intervista al Corriera della Sera dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. "Chi dovesse decidere di lasciare il lavoro prima dei 66 anni - ha spiegato - avrebbe un assegno più basso non per un po' di tempo, ma per tutto il resto della sua vita. E' da qui, ma non solo - ha aggiunto l'esponente dell'esecutivo - che arriverebbero i risparmi per il bilancio pubblico. Anche questa - ha sottolineato Baretta - spending review". In sintesi, la formula Baretta, è "ok alle pensioni anticipate ma con tagli sugli assegni previdenziali legati al reddito".