Prosegue tra scontri e polemiche il confronto sulla riforma Pensioni che si arricchisce di nuovi dati diffusi oggi dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale. "L'Italia - ha detto il presidente dell'Inps - dovrebbe riflettere sulla possibilità di non pagare ai pensionati residenti all'estero la parte non contributiva delle loro prestazioni. Su circa 1,2miliardi di spesa per prestazioni a pensionati residenti fuori dall'Unione europea - ha spiegato Tito Boeri presentando il dossier intitolato 'L'Inps e le pensioni all'estero' - oltre 200milioni sono spesi per integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali".
Pensioni, proposta di Boeri: smettere pagare parte non contributiva estero
Quelli sulle pensioni all'estero sono solo gli ultimi dati diffusi dall'Inps nell'ambito dell'operazione trasparenza, che confermano ancora una volta quanto sia necessario mettere mano su più fronti al sistema previdenziale. In particolare, le statistiche rese note dall'Inps sulle pensioni di varie categorie di lavoratori, dai magistrati ai macchinisti ferroviari, dimostrano come ci sia una disparità tra quanto effettivamente versato e quanto percepito con il trattamento previdenziale per effetto del calcolo retributivo degli assegni o del calcolo misto (retributivo/contributivo). Ma subito dopo la diffusione dei nuovi dati dell'Inps e le dichiarazioni di Boeri ecco la "replica" del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano che sollecita al governo di mettere una volta per tutte un "punto fermo" sulla flessibilità per la pensione anticipata da inserire nella legge di Stabilità.
Legge Stabilità 2016, Damiano: mettere punto fermo su flessibilità in uscita
"Siamo sommersi ha detto Damiano - di dati sulle pensioni. Adesso è il turno dei pensionati residenti all'estero. Noi - ha aggiunto il presidente della commissione Lavoro - vorremmo invece mettere un punto fermo sulla flessibilità". Secondo il parlamentare di "Sinistra è cambiamento", uno dei gruppi della minoranza del Pd di Renzi, le priorità sulla questione previdenziale sono quelle di "risolvere - ha detto - il problema della settima salvaguardia degli esodati, di opzione donna e - ha sottolineato Damiano - della flessibilità in uscita".
Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio ha aggiunto di considerare "positivo" il fatto che il presidente del Consiglio abbia già detto che la questione dei prepensionamenti sia da affrontare nella manovra economica e finanziaria, "aspettiamo di vedere le proposte - ha spiegato Damiano - e siamo disponibili a individuare una soluzione a costo zero".
Si fa sentire anche la Uil dopo le nuove dichiarazioni di Boeri. "Il presidente dell'Inps - ha detto il segretario generale della Uil Pensionati Romano Bellissima - invece di riflettere su come tagliare le pensioni dei nostri concittadini residenti all'estero, dovrebbe preoccuparsi di comprendere le motivazioni - ha sottolineato il sindacalista - che spingono i nostri pensionati ad emigrare".