Ricorderete, senz'altro, la news che vi abbiamo dato l'altro giorno riguardante la sentenza del Tribunale di Roma che, accogliendo un ricorso del sindacato Flc-Cgil, ha ordinato al governo di riaprire la trattativa per il rinnovo del contratto del personale scolastico.

A questo proposito è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini che ha dichiarato di essere d'accordo con le indicazioni dei tempi che sono stati dati dal ministro della semplificazione e della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia: dunque, è necessario attendere la legge di stabilità per verificare le risorse che potranno essere messe a disposizione.

Giannini su rinnovo contratto e aumenti stipendiali: 'Scuola partita già in vantaggio'

Il responsabile dell'istruzione italiana, comunque, ritiene che la Scuola sia partita in vantaggio, visto che sono già stati introdotti aumenti stipendiali (il bonus da 500 euro a favore dei docenti per la loro formazione) e premi destinati agli insegnanti 'meritevoli': il ministro ha ribadito che si tratta di un punto centrale della legge 107, lariforma Buona Scuola, e che, dunque, quando ci si presenterà al tavolo delle contrattazioni, si partirà da una base molto importante.

Appare chiaro il messaggio che ha inteso lanciare l'onorevole Giannini: in pratica, alla scuola e agli insegnanti abbiamo già dato abbastanza, non chiedeteci altre risorse.

Aspettiamo la legge di stabilità e, se poi 'avanzerà' qualcosa (ipotesi quanto mai fantascientifica) allora potremo riparlarne.

Scuola e aumenti stipendio docenti e Ata: Anief 'Governo fermo: parole che non contengono nulla'

L'Anief ha replicato al ministro Giannini affermando che il governo insiste a rimanere fermo sul tema del mancato adeguamento stipendiale.

Marcello Pacifico ha dichiarato che le frasi del ministro dell'Istruzione non contengono nulla di nuovo, sia perchè i 500 euro non costituiscono affatto un incremento stipendiale come si vuole far credere, sia perchè i duecento milioni, messi a disposizione per il merito, rappresentano aumenti legati esclusivamente alle prestazioni professionali, in stile manager aziendale: in pratica non è altro che l'applicazione del D.L. 150/09 sottoscritto da chi sedeva in quel periodo sulla poltrona riservata al ministro della Pubblica Amministrazione, vale a dire l'onorevole Renato Brunetta.