Il Tfa (tirocinio formativo attivo) abilitante all'insegnamento doveva essere una corsia preferenziale per lavorare nella Scuola, ma così non è. Mostranogrande scontentogli abilitati al Tfa del secondo ciclo che, dopo aver affrontato molti sacrifici economici e logistici per frequentare iltirocinio formativo abilitante della durata di un anno accademico cui s'accede dopo aver ottenuto l'idoneità in tre prove e pagando la cifra affatto modica di 2.500 euro (più extra per eventuali libri di testo e spese per trasferte e soggiorni), confidavano nel fatto che con la sospirata abilitazione avrebbero lavorato come supplenti.

Al momento non è così e la maggior parte di loro si trova senza occupazione, in attesa che qualcosa, prima o poi si sblocchi. Una vera beffa dai contorni ridicoli: nonostante, infatti, esista una norma vigente (più esattamente il decreto n. 326 del 2015) con la quale il Miur garantisce agli abilitati all'insegnamento la precedenza assoluta per l'attribuzione delle supplenze, già assicurata anche dallo stesso bando del Tfa, le Segreterie continuano a ignorare le indicazioni ministeriali e a convocare per le supplenze docenti senza abilitazione, a discapito di quelli regolarmente abilitati.

Difetto di comunicazione tra Miur e Scuole

Sono tante, tantissime le testimonianze di abilitati che lamentano l'indifferenza delle Segreterie nei confronti di questa norma, un'indifferenza dovuta, a quanto pare, a un difetto di comunicazione.

Molti riferiscono, infatti, di responsabili di Segreterie che confessano incertezze sul da farsi e si ostinano a seguire le direttive provinciali, in attesa – dicono – di avere chiarimenti dal Miur e di procedere all'aggiornamento delle graduatorie, contravvenendo, così, di fatto, alla normativa vigente che sancisce la legittima precedenza degli abilitati nelle convocazioni.

Dopo le numerose proteste, il Ministero pare essersi attivato per risolvere questa paradossale disfunzione del sistema, impegnandosi a comunicare al più presto alle Segreterie l'opportunità di tener conto dei crediti guadagnati con l'abilitazione e a favorire, dunque,i neo insegnanti in possesso del titolo. Intanto, per i neo-abilitati che si vedono prevaricati dai non abilitati, le settimane passanosenza che nessuno si preoccupi di ripagarli delle occasioni di lavoro di cui sono stati defraudati.