Sindacati e studenti sul piede di guerra contro la riforma Buona Scuola: in arrivo un autunno molto 'caldo' sul fronte della protesta e della mobilitazione. Mentre nelle 8.383 scuole di tutta Italia, si è dato il via all'anno scolastico 2015/6, il primo dopo la legge 107 varata lo scorso mese di luglio, le cinque rappresentanze sindacali sono più che mai decise a far sentire la propria voce contro le ingiustizie e i contenuti giudicati 'anticostituzionali' della riforma Renzi-Giannini.

La scuola contro la riforma Renzi-Giannini: scioperi e corteo a Roma il 9 ottobre

Per il 9 ottobre prossimo, tutto il mondo scolastico (studenti compresi) marcerà compatto in un corteo organizzato a Roma ma la protesta degli insegnanti non si fermerà certamente qui.

Unicobas, attraverso il segretario nazionale Stefano D'Errico, ha già annunciato uno sciopero delle attività aggiuntive che verrà messo in atto dai docenti, oltre all'astensione dagli straordinari da parte del personale tecnico-amministrativo (ATA).

Anche la Gilda degli Insegnanti, attraverso il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, attacca il governo, colpevole di aver dimenticato il rinnovo del contratto del personale scolastico: 'Ci batteremo contro questa porcheria della Buona Scuola' ha promesso Di Meglio.

Più 'morbido' Pino Turi, neo segretario nazionale della Uil Scuola, che accoglie con favore la volontà del ministro Giannini di dar vita ad un confronto: è in programma, infatti, per il prossimo 23 settembre un incontro governo-sindacati per discutere dei problemi della scuola.

Scuola, messaggio al governo 'Il sindacato non arretra, sanno benissimo cosa vogliamo'

Francesco Scrima della Cisl Scuola ribadisce come il 'pressapochismo del governo' sia venuto fuori in maniera eclatante con il piano assunzioni: di fatto, 'avremo più supplenze dello scorso anno'

Più scettico su una possibilità di confronto e di dialogo con il governo, Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc-Cgil che ha sottolineato come l'esecutivo sappia benissimo quello che vogliono i sindacati, lo sanno ancora prima che venisse approvata la legge.

'Abbiamo provato a costruire un dialogo, ma loro ci hanno chiuso la porta in faccia' sottolinea Pantaleo che conferma la volontà di difendere la qualità dei diritti nelle scuole, il rispetto della democrazia e dei principi contenuti nella Costituzione. 'Il sindacato non arretra' è la sentenza finale.