Lo scenario politico italiano è in continua trasformazione e sembra che, per quanto riguarda il centrodestra, voglia tornare in campo Silvio Berlusconi, che non ha alcuna intenzione di lasciare lo scettro a Matteo Salvini, la cui Lega Nord non cresce più ma si è oramai stabilizzata intorno a una soglia che sembra essere il massimo che possa raggiungere. E così il confronto tra i sondaggi politici elettorali della settimana dal 21 al 27 settembre 2015 segnalano la crescita costante soprattutto del M5S, che, mai come in questo periodo, riesce a incanalare il voto di protesta degli italiani sia contro la classe politica sia contro le riforma del governo Renzi.
Il Partito Democratico, comunque, tiene e non sembra crollare, certo rispetto ad alcuni mesi fa il calo è piuttosto netto, ma, nelle ultime settimane, sembra essere in leggera ripresa. La sensazione è che si stia andando verso una situazione in cui a fronteggiarsi siano essenzialmente il PD, portavoce dell'idea di progressismo europeo, fondato su strategie neoliberiste e sullo smantellamento del welfare state, e il M5S, portatore di idee, forse un po' confuse, ma sicuramente differenti dal credo europeo e dall'austerità a tutti i costi.
Analisi dei dati M5S e PD: ultimi sondaggi politici elettorali, confronto 21-27 settembre 2015
Per comprendere realmente l'andamento dei dati dei Sondaggi politici elettorali, occorre analizzare i trend rispetto alle rilevazioni precedenti e soprattutto mettere a confronto i risultati dei differenti istituti.
Per quanto riguarda, dunque, il M5S, ecco quali sono i dati: per Ixè, si ha il 24,2% rispetto al 19,9% di maggio; secondo l'SWG del 25 settembre i Cinque Stelle sono al 24,9%, in crescita netta rispetto al 18,2% di maggio scorso; per Datamedia del 24 settembre, si è al 24,8% rispetto al 21% sempre di maggio; per Euromedia del 22 settembre, il M5S è al 25,8% contro il 21% di aprile; per Piepoli del 22 settembre, i Cinque Stelle si fermano al 26% netto contro il 21% di maggio; infine, per EMG del 21 settembre, si è al 26,7% contro il 22,8% di maggio.
Si tratta di dati assolutamente inequivocabili e la crescita sembra essere connessa all'accelerazione delle riforme svolte dal governo Renzi. La situazione del PD è la seguente: per Ixè, il 34,7%; per SWG, il 35,8%; per Datamedia 32,9%; per Euromedia 31,6%; per Piepoli 33,5%; per EMG 32,1%. Rispetto al mese di maggio in cui il PD si aggirava, per i vari istituti, tra il 36 e il 37%, il calo non è nettissimo, ma assolutamente costante.
Infine il centrodestra: la Lega Nord si aggira tra il 14% di Piepoli e il 15,4% di Euromedia, segnando una leggera flessione rispetto a inizio mese, quando il partito si posizionava quasi sempre al di sopra o leggermente al di sotto della soglia del 16%; infine, FI del 'nuovo' Berlusconi: secondo i sondaggi politici elettorali della settimana appena trascorsa, il partito si aggira tra il 10,3% di Ixé e il 12,3% di Euromedia, segnando una seppur leggera crescita rispetto agli inizi di settembre dove era capitato che scendesse sotto la soglia 'psicologica' del 10%.
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