Nella legge n. 107 del 2015, la cosiddetta riforma della 'Buona scuola', sono previste una serie di deleghe per quanto riguarda la formazione e il reclutamento degli insegnanti del futuro: le polemiche sono molto accese, anche perché una delega su una disciplina così importante per il futuro dell'istituzione scolastica italiana sembra essere fortemente anti-democratica. La delega, in parole povere, permette al governo di bypassare il confronto parlamentare e definire, senza alcun confronto o discussione, quali saranno le regole che determineranno la formazione e il reclutamento dei nuovi insegnanti.

Al centro c'è ovviamente la questione dei futuri concorsi a cattedra: gli incontri che si stanno succedendo al Miur hanno proprio lo scopo di definire quali dovranno essere le caratteristiche delle future procedure concorsuali.

Nel frattempo, non si placano le polemiche intorno al concorso Scuola 2015-2016 che avrà caratteristiche particolari perché pensato esclusivamente per i docenti abilitati delle Graduatorie d'Istituto, TFA e PAS: la questione più importante, e che tenteremo di analizzare in questo articolo, riguarda proprio il futuro di tutti coloro che, con abilitazione e anni di servizio, non riusciranno a rientrare tra i vincitori del concorso. Le future procedure per la formazione e il reclutamento prevedono tre anni di attesa per il ruolo e uno stipendio di 400 euro mensili.

Secondo le associazioni, si tratta del colpo di grazia del governo Renzi alla scuola italiana: quale futuro per decine di migliaia di docenti abilitati e non?

Le polemiche sul concorso scuola e le nuove procedure di formazione e reclutamento

Il percorso che si dovrà affrontare a partire dal prossimo concorso scuola (quello successivo a quello del 2015-2016) è particolarmente tortuoso e soprattutto fortemente contestato per la sua stessa strutturazione: in primo luogo, infatti, vi si potrà accedere anche soltanto se in possesso della laurea magistrale ma bisognerà aver svolto almeno 24 crediti formativi in discipline psicologiche, antropologiche e pedagogiche – in parole povere, molti studenti dovranno fare esami aggiuntivi con dispendio di energie e soldi; in secondo luogo, qualora si risulti vincitori del concorso scuola, si dovrà attraversare un percorso di tre anni, fatto di specializzazioni, anni di prova ed esami – la grande novità sarebbe che, per questi docenti che svolgeranno di fatto le stesse mansioni di un docente e che saranno utilizzati perlopiù per le supplenze, è previsto un compenso sulla base dei contratti di collaborazione, dunque non più di 400 euro al mese.

Insomma, un abilitato TFA o PAS che ha al momento 35 anni, qualora non vinca il concorso scuola 2015-2016, dovrà attendere il 2019 per le prossime procedure; a questo punto, il nostro docente precario avrà 39 anni: se vincerà il prossimo concorso, dovrà attendere tre anni per il ruolo ed essere pagato all'età di 40 anni circa 400 euro al mese; se tutto va bene, entrerà di ruolo in chissà quale parte d'Italia all'età di 42/43 anni.

È tutto con le ultime news sul concorso scuola 2015-2016 e quelli successivi; per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.