Le Pensioni degli italiani sono sempre più basse. E nel 2016, con l’allungarsi della speranza di vita, il coefficiente di trasformazione continuerà il suo trend al ribasso. L’ulteriore atterramento delle percentuali di rendimento degli assegni pensionistici, infatti, sono legate all’allungamento della vita dei pensionati, ma il meccanismo, in pratica, si traduce in un continuo assottigliamento di quanto i pensionati percepiscono mensilmente.
Pensioni sempre più basse, dipende dal coefficiente di trasformazione
L’argomento è affrontato da Il Messaggero in risposta allalettera inviata da un lettore romano che ipotizza, e i fatti gli danno ragione, un’operazione dissimulata che porta nel tempo a disporre di pensioni sempre più ridotte.
La politica intrapresa dal sistema previdenziale contributivo non fa che accentuare questo andazzo: il peggio, di questo passo, dovrà ancora arrivare, sia per i pensionati di oggi che, soprattutto, per le future generazioni.
La risposta dell’esperto rappresenta un’analisi lucida dell’andamento delle pensioni degli italiani a partire dall’allora Presidente del Consiglio dei ministri, Lamberto Dini che, a partire dall’1 gennaio 1996, introdusse il coefficiente di trasformazione incentrato sulla speranza di vita.
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Proprio applicando questo parametro, andare in pensione a 57 anni o a 66 anni non cambia, mediamente, la somma che il pensionato avrà percepito complessivamente.
Ma è la speranza di vita ad allungarsi e pertanto occorre diminuire, progressivamente, il coefficiente di trasformazione. Per intenderci, il meccanismo porta a spalmare su un numero più alto di anni il totale della pensione percepita.
Le politiche previdenziali degli ultimi decenni hanno seguito, compiutamente, questo principio: chi è andato in pensione a 65 anni, ad esempio, fino al 2009 ha potuto usufruire di un coefficiente di trasformazione pari a 6,136.
Nei tre anni successivi, dal 2010 al 2012, il coefficiente si è ridotto a 5,620, mentre dal 2013 al 2015 il valore si è ulteriormente rimpicciolito a 5,435. Il nuovo coefficiente previsto per il 2016 è pari a 5,326 con una riduzione che si attesterà sul 13 per cento.