Nata nel Regno Unito intorno al 2009, la moda degli Home Restaurant e degli inviti a cena a casa propria dietro una remunerazione prestabilita, piace anche in Italia, con numeri di tutto rispetto staccati nel corso del 2014: il fatturato ha toccato quota 7,2 milioni di euro, 37.000 cene organizzate e un incasso medio stimato in euro 198 per serata.

Quella dell'Home Restaurant è una formula che piace, forse perché pienamente connessa con il fenomeno della sharing economy, economia della condivisione che si affida spesso ai social network, con uno sguardo al portafogli e uno alla possibilità di condividere relazioni ed esperienze.

Una moda che può garantire un piccolo arrotondamento a chi ci sa fare con l'organizzazione di una cena. Tanto che a breve sono attese norme ministeriali per regolamentare un settore che qualche problema sul fronte dell'igiene e la sicurezza verso il consumatore potrebbe nascondere. Ecco, allora, 5 consigli per chi vuole aprire al volo un Home Restaurant in base alla attuale normativa.

Il primo consiglio è di tipo fiscale, ed è legato al non accumulare incassi annui superiori a 5.000 euro. In questo modo è possibile rilasciare solo ritenute occasionali agli ospiti. Diversamente, sarà necessaria aprire una partita Iva, rilasciare fattura, ottenere autorizzazioni dall'Asl e pagare tasse varie.

Il secondo consiglio è legato alla presenza del vostro Home Restaurant sul web: potete promuoverlo attraverso un sito, Facebook, Twitter, youtube o come meglio credete, ma l'iscrizione a una piattaforma web specifica rimane un'importante occasione per reclutare clienti affidabili e rimanere aggiornati sulle news di settore.

Purtroppo alcune trattengono una percentuale sugli incassi. Le più frequentate in Italia sono gnammo.com, eatwith.com, peoplecooks.com, kitchenparty.org e vizeat.com.

Ma qual'è il giusto prezzo da richiedere per una cena a casa vostra? Il consiglio (il terzo) che vi diamo considera la forbice di prezzo praticata negli Home Restaurant italiani, che sta tra 5 e 99 euro.

Bisogna essere realistici e considerare l'agguerrita concorrenza di ristoranti e pizzerie del centro città, ma anche le fee trattenute dalle piattaforme web utilizzate per contattare gli ospiti.

Il quarto consiglio è legato alla frequenza degli inviti: considerato il tetto massimo annuale di 5.000 euro d'incasso, organizzate cene in modo saltuario, quando ne avette realmente il desiderio e la volontà, e soprattutto (quinto consiglio) quando avete voglia di creare, sperimentare e personalizzare il menu di ogni cena in base alla stagione, alla location, alla cucina regionale, a un tema contingente e ad altri fattori a vostro piacimento.