E' trascorso poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico 2015-2016 e a Torino restano scoperte ancora centinaia di cattedre. Il procedimento di assunzione, infatti, è partito in ritardo per via delle fasi di immissione in ruolo della Buona scuola e, ad oggi, risultano effettuate 490 nomine alle scuole superiori che hanno esaurito la prima e la seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, 450 alle scuole secondarie di primo grado, 700 alle primarie e 250 agli istituti d’infanzia.

Ma, fa sapere il quotidiano La Stampa di oggi, 21 ottobre 2015, numerosissime cattedre rimangono tuttora vuote: all’Istituto Alberghiero Beccari, ad esempio, mancano ancora 40 docenti, all’Istituto Industriale Grassi il buco è nelle materie della Meccanica, mentre al Boselli servono docenti di Spagnolo.

E, come già segnalato in altre regioni del Nord, mancano i docenti del sostegno,oltre agli insegnanti di Italiano, Matematica e materie tecniche.

Torino, ecco quante cattedre restano da coprire nelle scuole

In tutto, nel solo capoluogo di regione, rimangono da coprire 80 cattedre dell’infanzia entro venerdì 23 ottobre e all’incirca 300 cattedre, di insegnamento e di sostegno, alle scuole secondarie di primo e secondo grado, oltre ad un numero indeterminato di spezzoni.

Pino Iaria del Cobas Scuola, sostiene che le scuole con cattedre scoperte sono tante e la situazione non cambia: “Non c’è un motivo per il quale i dirigenti scolastici si intestardiscano a non nominare i supplenti fino all’avente diritto.

Potrebbero farlo e non lo fanno”.

La confusione della nota Miur sulla nomina dei supplenti

Molta confusione per l’iter delle nomine, secondo Iaria, la sta creando la nota del Ministero dell’Istruzione dello scorso 30 settembre che richiamava i presidi all’esatta disciplina nella nomina dei supplenti. “Molti presidi – afferma Iaria – prendono in considerazione quanto disposto dalla scorsa Legge di Stabilità che dispone di non nominare un supplente nel primo giorno di malattia del professore.

Non li nominano perché hanno paura di dover rimetterci di tasca propria in caso di contenzioso”.

Perché i precari non rispondono alla proposta e i presidi da denunciare

Ma è vero anche che molti supplenti non rispondono alla chiamata. Teresa Olivieri della Cisl Scuola di Torino avverte: “Molti supplenti potrebbero accettare la chiamata e lasciare la cattedra nel caso in cui dovessero ricevere la proposta per una supplenza annuale”.

Tuttavia c’è molta confusione in questo inizio di anno scolastico e alcuni dirigenti scolastici hanno delle colpe: “Molti di loro non sono a conoscenza della possibilità di chiamata dei supplenti sin dall’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico – continua la Olivieri – Non hanno preso visione della circolare che lo permetteva. Sarebbero da denuncia”.