Prosegue lo sconforto per le donne nate nell'ultimo trimestre del '58, specie dopo lerecenti dichiarazioni del Ministro Poletti che ieri, al Videoforum su RaiTv, ha detto che al momento il testo della legge di Stabilità non subirà alcuna modifica. Per poter intervenire nuovamente sulla cosiddetta opzione donna, al fine di includere le lavoratrici rimaste escluse, ha precisato, occorrerebbero risorse al momento non disponibili. Per cercare di comprendere le sorti delle lavoratrici rimaste nel 'limbo' e per capire il destino previdenziale diquelle che sperano ancora nella proroga al 2018, abbiamo deciso di intervistare l'onorevole Patrizia Maestri, Deputata PD - XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato.

L'intervista essendo particolarmente lunga verrà suddivisa in dueparti, vi invitiamo per avere un quadro completo dell'argomento a leggere anche la secondache verterà sul quesito riguardante la possibilità di estendere l'opzione donna anche agli uomini.

Ultime novità opzione donna, oggi 28/10: Patrizia Maestri così risponde alle nostre domande

- Dalla Legge di Stabilità restano escluse le nate nell’ultimo trimestre del 58. La battaglia ed il pressing del Comitato Opzione Donna prosegue anche via twitter con l’hashtag #opzionedonnanessunaesclusa. La commissione Lavoro come intende risolvere quella che dalle malcapitate è stata targata come un’ingiustizia di ‘genere nel genere’?

La legge di stabilità conferma il diritto al pensionamento, come previsto dalla legge Maroni 243/2004, a quelle donne che maturano i requisiti entro il 31.12.15 pur escludendo coloro che, pur avendo maturato i 35 anni di contribuzione, acquisiscono il requisito anagrafico (57 anni se dipendenti e 58 se autonome) nel IV trimestre 2015.

Già la conferma di quanto la legge 243 prevedeva in origine è un risultato importante e non scontato, frutto di una battaglia che da molti mesi abbiamo condotto, in particolare, noi deputate PD. Ora si tratta di correggere l’esclusione che rimarrebbe per le nate tra ottobre e dicembre. La nostra capogruppo, Maria Luisa Gnecchi, da sempre in prima linea su “opzione donna”, ha già predisposto alcuni emendamenti che stiamo condividendo con i colleghi e le colleghe della Commissione Lavoro del Senato, dove la Legge di Stabilità sta iniziando il suo iter parlamentare.

-L’articolo 24 non prevede la proroga al 2016 come alcuni titoli di giornali hanno riportato, ma semplicemente, come lei stessa ha specificato in un post su facebook, il ripristino della sperimentazione della Legge 243/2004 al suo naturale termine, ossia il 31/12/2015. Potranno dunque accedere alla Legge Maroni tutte coloro che matureranno i requisiti (57 anni e 3 mesi o 58 e 3 mesi se autonome e 35 di contributi) entro la fine dell’anno.

Ci sarà, a suo avviso, speranza dopo aver sanato l’empasse dell’ADV, per tutte quelle lavoratrici, che in quanto donne, chiedono parità di diritti e l’estensione della proroga al 2018?

In legge di stabilità il governo ha stanziato una copertura di circa 2 miliardi per “opzione donna”, calcolando un numero di richiedenti molto alto ma che probabilmente risulterà inferiore. La proroga al 2018 al momento appare improbabile. Tuttavia è la stessa legge 243/2004 (all’art 1 comma 9) a prevedere che al 31 dicembre 2015 il Governo verifica i risultati della sperimentazione, al fine di una sua eventuale prosecuzione. Quella sarà la sede per tirare le somme sull’efficacia di questa misura e, auspico, valutarne la riproposizione per il futuro.