"Le regole della contabilità pubblica non consentono di attualizzare i futuri risparmi che assegni più bassi genererebbero sul bilancio pubblico negli anni a venire": ad affermarlo è il Ministro del lavoro Giuliano Poletti durante la trasmissione televisiva "di Martedì", in onda sul canale La7. Sarebbe pertanto questo il motivo che ha spinto l'esecutivo Renzi a posticipare un'azione di intervento strutturale sul tema della previdenza, che doveva portare all'avvio di nuovi meccanismi di pensionamento anticipato. Quest'ultimi, seppur legati a delle penalizzazioni, avrebbero infatti comportato delle uscite di cassa nell'immediato: pertanto si è deciso di avviare solo la sperimentazione di un meccanismo che risulti a costo zero per lo Stato.

Con il part time "garantiamo la possibilità di lavorare metà giornata ottenendo nello stipendio la contribuzione netta [...] senza effetti negativi sugli assegni".

Riforma pensioni, il Governo resta al lavoro sulla flessibilità previdenziale

Stante la situazione, per l'esecutivo resta comunque allo studio una misura di flessibilità pensionistica più ampia, da avviare nei prossimi mesi. "Stiamo lavorando al dossier, perché è un tema molto delicato e complesso", ma resta comunque "all'ordine del giorno" prosegue il Ministro Poletti. Ma sullo sfondo il tema dei mancati accessi all'Inps resta comunque ampio e coinvolge anche la questione dell'età media della popolazione, che risulta in continua crescita.

"Non c'è solo il tema delle Pensioni, ma anche quello di lavoro e invecchiamento attivo: bisogna pensare a soluzioni che guardano a tutto questo". Mentre i pareri discordanti non sono comunque mancati. Solo nella giornata di ieri si sono diffuse le nuove dichiarazioni del Presidente Inps Tito Boeri, che ha spiegato come ritenesse preferibile inserire già nella Manovra 2016 le pensioni anticipate, tramite un provvedimento di flessibilità strutturale che potesse finalmente andare incontro alle esigenze dei precoci e di chi vive una situazione di disagio in età avanzata.

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