"Con l'abolizione pressoché totale nella legge di stabilità delle indicizzazioni, il Governo continua a punire i pensionati, violando ancora una volta la sentenza della Corte Costituzionale": a parlare è l'esponente dell'Unione Generale del lavoro Nazzareno Mollicone, così come ripreso all'interno di una una nota stampa diffusa dal sindacato. Secondo questa interpretazione, quanto previsto all'interno della Manovra 2016 sarebbe illegittimo, visto che il testo della sentenza numero 70/2015 della Consulta prevede "l’illegittimità delle frequenti reiterazioni di misure intese a paralizzare il meccanismo perequativo, sottolineando il carattere peggiorativo della norma censurata rispetto all’art.1, comma 19, della legge n.

247 del 2007, così determinando il blocco dell’adeguamento dei trattamenti superiori a tre volte, anziché a otto volte, rispetto al trattamento minimo INPS". Resta quindi la convinzione del sindacato che "dalla legge Fornero in poi i pensionati vengono usati dai Governi come bancomat per coprire i buchi di bilancio dello Stato".

Pensioni e blocco perequazione 2017 - 2018: Ugl domanda unacorrezione in Parlamento

Stante la situazione, l'Ugl chiede di rivedere l'impostazione della normativa chiedendo alla politica di correggere la Manovra 2016. "L'unica possibilità che al momento hanno i pensionati è quella di appellarsi ai parlamentari" prosegue Mollicone, in modo da non perpetrare un nuovo intervento restrittivo e illegittimo a carico di chi vive con l'assegno di quiescenza.

L'intervento per l'esponente sindacale è infatti "economicamenteincomprensibile", anche perché va a colpire ancora una volta una parte del Paese che ha già sofferto le conseguenze della crisi economica. Mentre dal punto di vista macroeconomico l'idea di uno stop alle rivalutazioni è contraria alle necessità di un "Paese che ha bisogno di crescere, di rianimare il mercato interno esausto e di sconfiggere la povertà".

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