E' composta potenzialmente da circa 2 milioni di persone la platea dei possibili destinatari delle nuove norme sulla flessibilità per la pensione anticipata sui cui l'esecutivo dovrebbe intervenire, almeno in parte, nel quadro della prossima manovra di bilancio che approderà mercoledì 14 ottobre in consiglio dei ministri. Due terzi di questi lavoratori "vicini" alla pensione sono uomini. Sono questi i numeri emersi dai dati sull'occupazione nella fascia d'età che va tra i cinquantotto e i sessantatrè anni che sono stati diffusi e commentati durante un'audizione in commissione Lavoro a Montecitorio dal direttore del dipartimento di statistica sociale dell'Istat, Linda Sabbadini.
Pensione anticipata, 2 milioni i possibili destinatari della flessibilità
"Tra le persone di 58-63 anni - ha sottolineato la Sabbadini - è peraltro aumentato il numero di quelle in cerca di lavoro. Sono 111mila i disoccupati nel secondo trimestre 2015 e il tasso di disoccupazione - ha sottolineato - è quasi raddoppiato". Il tasso di disoccupazione passa dal 3,0% a 5,3% tra il secondo trimestre del 2008 e il secondo trimestre 2015. Questi alcuni numeri, mentre si resta in attesa di capire quali saranno le novità in arrivo con la legge di Stabilità sulla questione previdenziale. Le ultime indicazioni della maggioranza nella risoluzione alla nota di aggiornamento nel Def varata oggi sollecitano all'esecutivo la flessibilizzazione dell'uscita dal lavoro già con la prossima manovra finanziaria.
Ma non sarà probabilmente possibile risolvere d'un colpo le questioni aperte su esodati, quota 96 scuola, opzione donne e nello stesso tempo garantire a tutti l'accesso al prepensionamento. E' probabile che la riforma Pensioni su cui ha aperto il cantiere il Governo Renzi vada in porto a scaglioni con diversi provvedimenti magari collegati alla finanziaria.
Riforma pensioni, le 7 proposte di Inca-Cgil per uomini e donne
Intanto, in materia di riforma pensioni arrivano 7 proposte dall'Inca, il patronato della Cgil. Sono state presentate oggi dal presidente Morena Piccinini durante il convegno dal titolo "Pensioni: la povertà del sistema contributivo". Ecco, in sintesi, quali sono.
1) Reintroduzione dell'integrazione al minimo. 2) cancellazione massimali alla contribuzione figurativa legati alla Naspi (il nuovo sussidio di disoccupazione. 3) Diversificazione della speranza di vita considerando che i vari tipi di lavoro sono diversi tra loro; maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori impegnati in lavori usuranti. 4) Eliminazione disparità tra lavoratori per l'accesso alla pensione. 5) Introduzione dell'opportunità di riscatto della maternità facoltativa, anche oltre i cinque anni previsti. 6) Ridurre il danno economico dell'opzione donna e introdurre nuovi criteri di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata degli uomini. 7) maggiorazioni contributive, ai fini del calcolo della pensione, per determinate categorie di lavoratori (invalidi civili, invalidi del lavoro, non vedenti e sordo muti)".