Proseguono incessantementei dibattiti pubblici e politici riguardanti il tema riforma delle pensioni. Nel 'balletto' di dichiarazioni più o meno ottimistiche in vista della prossima Legge di Stabilità, interviene Tiziano Treu. L'onorevole intervistato da Pietro Vernizzi parla di flessibilità in uscita 'differenziata' a seconda delle categorie di lavoratori e dunque di misure ad hoc anche per i precoci. Sebbene,secondo Treu, i lavoratori precoci siano "ormai una razza quasi estinta", questi restano pur sempre meritevoli di tutela. Nonostante leaffermazioni pro precoci, temiamo che sul termine 'estinto' moltipensionandi iscritti al gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti atutela dei propri diritti' potrebbero non concordare, visto che il gruppo conta oltre 6.000 unità.

Vediamo nel dettaglio quanto emerso dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Tiziano Treu e le novità sulla Riforma Pensioni al 5 ottobre.

Novità riforma pensioni, ultime dichiarazioni Treu: misure specifiche per ogni categoria

Stando a quanto affermato da Treu la flessibilità in uscita dovrebbe essere differenziata per tipologia di lavoratore e"prevedere più opzioni e platee selezionate sulla base delle urgenze". Alcune categorie, dice Treu, come le donne sarebbero disposte a rinunciare ad una parte consistente dell'assegno pur di accedere alla pensione, perché magari partono da assegni cospicui che consentono loro di vivere dignitosamente nonostante il taglio considerevole o perché non hanno altre modalità di accesso alla pensione ed è un'esigenza.

Altri lavoratori, invece, non potrebbero proprio accettare una tale penalizzazione. Per questa ragione sarebbe importante differenziare l'uscita flessibile distinguendo le categorie di lavoratori. Per alcunil'ideale potrebbe essere, ad esempio, un prestito pensionistico o il part time assumendo un giovane.

Per i lavoratori precoci, invece, cosa si dovrebbe fare, chiede il giornalista?

Al momento, sostiene Treu, i precoci, nel senso stretto del termine (chi è andato a lavorare a 15/16/17 anni) sono divenuti una "razza quasi estinta", ma certamente restano meritevoli di misure specifiche.Se,specifica Treu, "ce n'è ancora qualcuno, va riservata loro l'uscita attraverso la pensione di anzianità". Ad esempio sarebbe importante permettere a questi lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata piena dopo aver versato 41 anni di contributi.

Sì dunque, tra le righe,alla quota 41 di Damiano, che garantirebbe l'accesso alla quiescenza senza alcuna penalizzazione per coloro che pur giovani anagraficamente, hanno maturato dopo 41 anni di contributi versati il diritto alla pensione. Tiziano Treu, nel corso dell'intervista, si dice favorevolea provvedimenti atti a tutelare precoci, esodati e donne. Riuscirà il Governo a fare una riforma maggiormente flessibile che miri a tutelare le tante esigenze dei lavoratori o sipunterà ad una riforma, analoga alla Fornero, che preveda 'norme uguali' per tutti?